Rimanevo, e rimango tuttora, sbalordito dalla genialità del personaggio di Quadratino, creato da Antonio Rubino intorno al 1909. Questa serie a fumetti (in realtà una sequela di immagini puntualmente descritte dai sottostanti testi, distici di ottonari a rima baciata), raccontava le ricorrenti monellerie combinate dal protagonista. Un protagonista davvero più unico che raro, trattandosi di un ragazzino dalla testa a forma di quadrato, sempre supportato da mamma Geometria, nonna Matematica, zia Algebra, nonché dalla tutrice Trigonometria.
In teoria: un vero incubo in stato di veglia, per chi, come me, ha sempre detestato di un odio feroce le scienze matematiche, fin dalle scuole elementari. In realtà, era una vera gioia per gli occhi e per il cuore, seguire le surreali avventure di questo singolare figuro, avventure che, di norma, seguivano sempre lo stesso canovaccio:Quadratino combinava una delle sue bravate, in conseguenza della quale si ritrovava la testa trasformata ora in un rettangolo, ora in un triangolo, oppure in un’altra forma geometrica.
Alla fine della storia, la mamma, la nonna, la zia o la tutrice, riportavano puntualmente la testa di Quadratino alla sua figura originaria.

Anche vergare un muro con un graffito è considerata una bravata. Chissà, quindi, che l’autore di questa particolare installazione, rinvenuta tra il civico 52 ed il civico 54 del Viale XX Settembre, in località “La Fabbrica”, a Carrara, non abbia voluto, a suo modo, omaggiare il personaggio di Quadratino.
Facile che no, ma mi piace immaginare di sì.
E, a seguito della birichinata di aver imbrattato il muro, il nostro Quadratino di turno (come ogni graffitaro che si rispetti, una vera e propria “Mina Vagante”), si è ritrovato con la testa a forma di…mina navale!
Ma stavolta non c’è stato e non ci sarà nessuno, che si sia mosso, o che si muoverà, per riportare quella testa alla sua conformazione tipica.
Come potete vedere, non è sempre vero che, come vuole la saggezza popolare e come volevano le vicende di Quadratino, “Chi nasce quadrato non può morire tondo”.
In realtà, può farlo in millemila altre forme😄!