“Porta murata, vita imprigionata”. In effetti, ad osservarlo bene, il nostro sembrerebbe un mondo in cui di vita ce n’è davvero poca. Nonostante gli otto miliardi di unità che siamo, i più, puramente ensemplicemente, non vivono, ma si limitano ad esistere. Aggiungono anni alla vita, ma non vita agli anni. Eppure, la soluzione parrebbe essere lì, a portata di mano, o meglio: di dito. Presso lo stesso buco murato su cui è stata vergata la frase di apertura, se guardate bene, vi accorgerete che è sopravvissuto pure il campanello. A questo punto, viene spontaneo chiedersi: siamo davvero sicuri che ci sia qualcuno -o qualcosa- chiuso lì dentro, in quello stabile abbandonato al Civico 24 di Via Apuana in Carrara?
Siamo sicuri di non essere, piuttosto, noialtri, murati dalla parte opposta? Possiamo dire, con certezza, da quale parte sia l’ingresso e da quale l’uscita, e per chi?
Magari, la famigerata “Vita imprigionata” è posta dal nostro punto di prospettiva, e, se suoniamo il campanello, può darsi che qualcuno ci apra e ci consenta, finalmente, di liberarla. Non resta che recarsi sul posto e provare. Ma se non apre nessuno, magari si son rotti di aspettarci.😅
