Un uomo va dal dottore. Gli dice che è depresso, che la vita gli sembra dura e crudele. Gli dice che si sente solo in un mondo minaccioso. Il dottore dice: «La cura è semplice. Il grande clown Pagliacci è in città. Lo vada a vedere. La dovrebbe tirar su.» L’uomo scoppia in lacrime. «Ma, dottore – dice -Pagliacci sono io.»
Mi è venuta in mente questa barzelletta, citata nel graphic novel “Watchmen” e nel film che ne è stato tratto, contemplando quale sterminio di graffiti è diventata la facciata dell’Accademia di Belle Arti di Carrara che dà sulla piazza omonima. “Beh – direte voi – tanto meglio per te, no? Sei sempre a caccia di graffiti e qui ce ne sono tanti!”. Vero, ma è altrettanto vero che cominciano ad essere un pò troppi e l’Accademia è pur sempre “di Belle Arti”, quindi non necessitava di essere ulteriormente abbellita, almeno non con così poco criterio. Inoltre, debbo dirlo, di graffiti veramente significativi ne rinvengo a fatica, qui. A parte, forse, questo: giustappunto, un clown, ma dal volto non divertito e divertente, bensì un pò accigliato e contrariato, come quello della storiella di apertura: una barzelletta che fa sorridere amaramente, perché fa riflettere sulla dimensione tragica che si può nascondere dietro ciò che apparentemente è comico e spassoso.
In sostanza: a ‘sto giro ho trovato tanti graffiti, ma ne è bastato uno, quindi contemplarlo non mi rende felice. Più guardi nell’abisso, più l’abisso guarda dentro di Te.
In definitiva, Pagliacci sono io 😅🤡.