Nelle giornate del 31 maggio e 4 giugno, all’interno del giardino scolastico dell’istituto comprensivo Buonarroti si sono tenute le Scuolampiadi, le Olimpiadi a misura di scuola. La manifestazione ha coinvolto tutti i bambini della scuola primaria e molti ragazzi della scuola secondaria di primo grado. Nata da una proposta lanciata dal Coni provinciale nella figura del professor Ausili e la professoressa Alda Mannini. La professoressa Falcone, referente di motoria della scuola primaria Paradiso, con la collaborazione dello stesso professor Ausili, del professor Nicola Foce e del professor Stefano Pollina, ha subito raccolto la proposta, organizzando una manifestazione veramente coinvolgente e ben strutturata. Ogni gioco proposto ricordava una disciplina olimpica ed era associato ad un colore dei 5 cerchi olimpici più il colore bianco come simbolo delle Para e Special Olimpic. “Le scuolampiadi- spiega la professoressa Falcone- nascono dalla voglia di parlare e far parlare di giochi Olimpici e dei valori legati ai giochi stessi considerando che a breve si svolgeranno anche le Olimpiadi a Parigi, che non sono solo sport e attività fisica, ma richiamano a forti e importanti valori come: il fair play, la lealtà, la solidarietà, il coraggio, l’impegno, il rispetto, il miglioramento di sé, la pace e l’uguaglianza, il senso di appartenenza ad un gruppo, l’accettazione della sconfitta e la capacità di collaborazione. Quale migliore occasione allora da proporre le Olimpiadi all’interno di una scuola, dove questi valori sono alla base del percorso formativo e della socialità più in generale?” La manifestazione è iniziata con una cerimonia di apertura, proprio come nelle Olimpiadi ufficiali: i bambini più piccoli, quelli di prima, erano disposti in un grande cerchio e all’interno del cerchio c’erano i bambini di seconda con i colori del tricolore e i dei 5 cerchi olimpici. Sulle note di Einaudi i bambini di seconda hanno messo in “scena” una meravigliosa coreografia con ampie gonne e nastri bianchi rossi e verdi e cerchi con i colori dello stemma olimpico. Finita questa danza di grande effetto scenico, considerata anche la fascia di età: si trattava di bambini di appena 7 anni, è iniziata un’esibizione dei più grandicelli che, sempre a ritmo di musica, hanno simulato i vari sport olimpici, dalla pallavolo al pattinaggio artistico, dal calcio alla danza, dal tennis alla ginnastica ritmica e le arti marziali. A fine cerimonia è entrato in campo un piccolo podista di appena sei anni con la fiaccola olimpica che consegna ad un suo compagno e si inizia quindi una staffetta con la fiaccola (una bellissima fiaccola realizzata dalle classi prime della primaria) fino ad arrivare ad un braciere simbolico posto in mezzo al campo. Non potevano mancare i giuramenti fatti dagli atleti e dai giudici e la lettura del motto delle Special Olimpics da parte di due alunni della primaria con disabilità intellettiva (“Che io possa vincere, ma se non dovessi riuscire che almeno possa tentare con tutte le mie forze”). Questo è stato un momento di grande solennità e commozione. Arrivati a questo punto sono iniziate le gare/gioco: la pallavolo, il dodgball, la corsa veloce, il lancio del vortex, il basket e il gioco della fiducia (una staffetta condotta a coppie dove un bambino è bendato e l’altro lo deve guidare con la voce tenendogli la mano). A condurre e arbitrare i vari giochi non c’erano gli allenatori o gli insegnanti ma i ragazzi della secondaria di primo grado. Questa soluzione ha suscitato grande entusiasmo, sia nei ragazzi più grandicelli che hanno dimostrato grande autorevolezza, competenza e disponibilità verso i loro piccoli atleti ma anche nei piccini che si sono lasciati guidare da loro con fiducia e rispetto. A conclusione della manifestazione, sulle note di “Momenti di gloria” ci sono state le premiazioni. Non c’era un podio ma medaglie per tutti, realizzate dagli alunni delle terze e le quarte della primaria con il logo creato dalle classi quinte, dopo un’accurata scelta tra diversi disegni. Si denota da questo anche il valore di interdisciplinarietà e il massimo coinvolgimento di tutte le classi in questo progetto. Sul gran finale, per chiudere la mattinata in modo festoso, ci sono stati i balli di gruppo condotti da ragazze della secondaria di primo grado che hanno coinvolto e divertito tutti, insegnanti compresi. La professoressa Falcone spiega che la sua intenzione sarebbe quella di ripetere tutti gli anni le Scuolampiadi (anche questo nome è stato scelto dagli alunni di quinta) coinvolgendo anche i bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia per far sì che tutto l’Istituto sia parte attiva del progetto perché possa poi un domani diventare una peculiarità dello stesso Istituto comprensivo Buonarroti




