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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Lazio e le apparizioni della Madonna e la Fiorentina che schianta il Maradona

DiDiari Toscani

Ott 9, 2023

TUTTO IL TIFO MINUTO PER MINUTO 8^GIORNATA

parte seconda

Lazio Atalanta 3-2

di Pierluigi Califano

Dopo aver espugnato la Scozia e avergli ricordato chi comanda oltre il Vallo di Adriano, ci rituffiamo nel campionato. Oggi si affrontano allo Stadio Olimpico, Lazio e Atalanta. Sono guidate da Sarri nel ruolo del Marchese del Grillo e Gasperini detto Er carbonaro. Sono entrambi simpatici come una cartella di Equitalia. La Lazio parte forte e sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il giocatore orobico De Ketelaere, che sembra un personaggio shakespeariano, con una pelvica degna di Elvis la butta nella sua porta. La squadra romana continua ad attaccare e con una triangolazione degna di Euclide(il matematico non il bar nella omonima piazza), porta al goal Castellanos, che oggi sostituisce Immobile. La faccia di Gasperini è qualcosa che mi rende felice. La Lazio rallenta anche perché oggi fa il caldo di Dakkar (la città non il profumo), l’ Atalanta ne approfitta e accorcia le distanze. Finisce il primo tempo e un buon caffè ci sta tutto. Inizia la seconda parte e gli orobici sono meglio organizzati e dopo un’ azione convulsa pareggiano la gara. In quel momento confesso che anche io, come Flavia Vento ho visto la Madonna e non solo. La Lazio fa dei cambi, come l’ Atalanta, solo che quelli dei romani sono più azzeccati. Vecino con una girata che se la faccio io mi devono ricomporre come un puzzle, segna il goal del vantaggio. L’ Atalanta ci prova ancora, ma i suoi attacchi sono sterili(anche questo lo dicono sempre i telecronisti). La partita finisce con la vittoria della Lazio e una domanda: cosa ci faceva la Madonna in un campo da golf?

Napoli Fiorentina 1-3

di Gianni Ammavuta

Di solito sono piuttosto sardonico con le performance della Fiorentina, perché raramente vi intravedo del buon calcio. Ma stasera, al Maradona, è successo qualcosa di diverso. E di raro. Italiano lascia in panca il suo giocatore migliore, Nico, per dare fiducia ad Ikonè. Per il resto è senza dubbio la Fiorentina migliore possibile. Di fronte: un Napoli in formazione tipo, accreditato, nella sua sua superiorità tecnica, dalla sfortunata sconfitta con l’irraggiungibile Real di Ancelotti. Ma stasera la Viola gioca un calcio fatto, finalmente, di tecnica, di forza e di sagacia tattica. E il Napoli va quasi subito in confusione, passando in svantaggio già al 7° del primo tempo. Il solito svarione difensivo regala il pareggio al Napoli, proprio sulla campanella, ma nel secondo tempo, c’è ancora tantissima Fiorentina e pochissimo Napoli, considerato il divario tecnico che, sulla carta, divde le due squadre. I fischi del pubblico ad ogni possesso viola certificano l’irritazione che provoca la Fiorentina al Napoli e al suo gioco. Il risultato finale ci sta tutto, anche perché la Fiorentina, nel secondo tempo, prende un palo clamoroso con Ikonè. Di Buonaventura il goal del vantaggio, alla fine di una pregevole azione di sfondamento per linee centrali, e di Nico, appena entrato, il goal in contropiede che chiude il match. L’unica nota negativa è Nzola che, anche stasera, comincia a toccare e a lavorare qualche buon pallone solo nel secondo tempo. Ma quando vinci uno scontro diretto fuori casa e ti ritrovi al terzo posto, non è il caso di fare troppo gli schizzinosi. Questo è quanto di diverso ho visto stasera. La cosa rara, invece, è che al Maradona è nato qualcosa: non so se si tratti del primo vagito di una grande squadra, o solo dell’elettrizzante consapevolezza di poterla diventare a breve. Solo le prossime gare ce lo potranno dire. Nell’attesa di questo verdetto, godiamoci Parisi e Kayode, che a malapena fanno quarant’anni in due. Entrambi hanno fatto due errori che potevano costare molto cari, ma la loro partita è stata fantastica, a tratti sontuosa. Il calcio, signori, è questo, e a differenza della vita, offre sempre una nuova possibilità, domenica dopo domenica, stagione dopo stagione.