TUTTO IL TIFO MINUTO PER MINUTO 8^ GIORNATA
prima parte

Inter Bologna 2 -2
di Francesco e Ludovico Begali
Inter Bologna alle 15, orario inusuale: il tempo di un pisolino e un caffè e siamo già 2-0. Sto sognando? No, tutto vero, Ace e Toro colpiscono in fretta, partita in discesa? Sembrerebbe di sì: Bologna timido, nerazzurri che corrono e giocano bene. Bene, e poi?
Come sempre l’Inter si spegne piano piano e Lauti dimostra affetto per gli avversari abbracciandone uno: rigore e partita riaperta. Secondo tempo: la mosca Zippizè, manda al bar Bastoni e segna il 2 a 2.
Soliti cambi di Inza che non cambiano nulla, perchè se non cambi modulo è inutile eInter spompata come Lauti: per lo meno stavolta non perdiamo. Ultime due partite in casa, punti fatti:uno…torno a dormire, così almemo posso sognare lo scudetto.

Juventus Torino 2 – 0
di Vinicia Tesconi
E con questo fanno 29 derby contro il Toro vinti di seguito: piccola soddisfazione che ci rimane in questo inusuale corso di una Juve che al massimo ambisce, e non è neppur certa, ad entrare in Champions League. All’inizio, infatti, abbiamo pure dato l’idea che la serie positiva si sarebbe interrotta, anche perchè senza Dusan e Fede, sembrava davvero che saremmo scesi in campo con le pistole a salve. E invece…
Nel mio dialetto c’è un proverbio che, tradotto, recita: “Metti il matto da solo che fa virtù “(met ‘l mat da lù chi fa virtù) che praticamente dice che quando, per necessità, i soli che restano ad affrontare prove importanti sono quelli considerati, di solito, inaffidabili, finisce che proprio loro ottengono i risultati migliori. Vabbè Milik e Gatti non sono proprio degli inaffidabili – gol nella propria porta a parte – ma ultimamente tra le molte ombre della Juve in campo, di certo, non si sono distinti. E invece il derby numero 29 ce lo hanno fatto vincere loro. Di rabbia, di potenza, di orgoglio…insomma di tutto quello che è sempre stato Dna Juve e che da troppo tempo, noi tifosi, non vediamo più. Per poco più di un tempo si è rivisto e noi gobbi restiamo lì a pregare che sia, finalmente, partito il nostro risveglio.

Genoa Milan 0-1
di Marco Germelli
Diceva Jerry Drake, meglio noto come Mister No: “La noia è da sempre una malattia dei ricchi… ed io, che ricco non sono mai stato, non ho avuto occasione di conoscerla. Conosco la pigrizia… conosco le chiacchiere portate all’infinito… conosco perfino l’oziosa contemplazione di un insetto che vola… ma la noia no, la noia proprio non la conosco.”
E ad un calciatore di serie A, generalmente tutt’altro che povero, basta una partita come questa per guarire dalla noia. Almeno per una notte. Notte che porta consiglio, come la noia porta sbadiglio. Ma qui, tra portieri che fanno gli attaccanti e riescono a farsi espellere entrambi; attaccanti che fanno i portieri e riescono ad essere altrettanto efficaci fra i pali come sotto porta; gol che arrivano al 96′ e vengono convalidati dopo un Var lungo come il Parsifal, qui difficilmente troverete noia.
Buon per il Milan, che diventa temporaneamente capolista, mal per il Grifo, che morde la polvere in extremis per l’ennesima volta. A quest’ultimo riguardo mi verrebbe da dire “Che noia!”, ma a stò giro, come Vi ho detto, proprio non si può.