“Per questo anno scolastico ‘23-‘24 che sta per partire, auguro alla scuola di resistere, a dispetto delle tante difficoltà gestionali, e di rivendicare il diritto a essere materiale umano sensibilissimo. La scuola è una comunità educante, ma soprattutto deve essere una comunità pensante. Che il pensiero si coltivi libero, allora, e si arricchisca ogni giorno come il bene più prezioso su cui investire. So che gli insegnanti conoscono bene le loro discipline e le sanno insegnare, e so anche che il percorso per l’arruolamento è spesso un estenuante accanimento formativo. Auguro loro di insegnare sempre con passione, ma ancor di più di imparare ogni giorno dai loro alunni e dalle loro alunne l’umanità, di considerare che sui banchi ci sono persone, sogni, ambizioni, speranze, ma anche fragilità, difficoltà, disagio. Di non dimenticare mai che il loro servizio, non sempre riconosciuto e remunerato in modo adeguato, è pur sempre, e sempre di più, il servizio più potente, perché può valorizzare, aprire, coltivare le giovanissime menti della nostra specie. La scuola con i suoi dirigenti e docenti, e con tutto il personale che la compone, può incidere sul cambiamento, può dare a tutti noi, uomini e donne di questo tempo difficile, un esempio di comunità a cui ispirarsi e da cui imparare. Auguro infine ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze, che si accingono a ripartire o ad intraprendere un nuovo percorso di studi, di essere motivati sui banchi di scuola e curiosi e critici, se del caso. Ma soprattutto di essere felici insieme”.