Sguardo attento, la camminata decisa di chi è consapevole del proprio valore, un sorriso birichino, un perfetto connubio di semplicità e raffinatezza: Laura Lucchini è una donna dalle molteplici qualità e peculiarità, capace di distinguersi e di imprimersi nella memoria di chi la conosce. La si potrebbe paragonare ad un vulcano sempre attivo, una combattente con la “C” maiuscola, che sa trarre il meglio anche dalla situazione più nefaste. Una grande professionista, una “perla” per la provincia apuana. Nata a Carrara ma trasferitasi nella vicina città di Massa, è l’emblema della rinascita e della tenacia: le sue spiccate doti comunicative le hanno permesso di creare una trasmissione molto seguita sui social “Il salotto di Laura” nel quale ha sono passati molti ospiti illustri e cono state affrontate tematiche di ogni genere. Laura Lucchini è presidente dell’associazione di volontariato “Diversamente splendidi”, che si occupa del sostegno ai malati di cancro. Al momento, è impegnata in un evento di importanza nazionale: “Soul Sport”, una serie di incontri al caffè della Versiliana, con personaggi noti del mondo dello sport e della medicina che saranno suoi ospiti a partire dal 3 settembre.
Che tipo di donna ritiene di essere?
A volte, quando penso a me, al tipo di donna che posso rappresentare, mi sembra di essere quasi un puzzle, perché comunque, una delle mie prerogative caratteriali è la lunaticità, quindi, sono una donna lunare, nel senso che, in base alle fasi, cambio. Molte volte mi sento dire “sei una donna che è diventata guerriera”. Io credo che ognuno di noi, nasca con delle prerogative caratteriali e quindi io, probabilmente, avevo questa energia da guerriera e l’ho sviluppata nel percorso della mia vita, in base alle esperienze, a quello che ho dovuto affrontare, in positivo e in negativo. Quindi il mio spirito combattivo, secondo me, è innato e, comunque, mi piace molto sfidarmi. Io sono sempre in sfida con me stessa e sono molto orientata verso il prossimo. Non è una frase fatta: mi piace aprirmi alle persone che sono in difficoltà, che hanno bisogno di un sostegno morale, alle persone che sento in base alle loro esperienze, che spesso e volentieri possono essere simili alle mie o contemporanee alle mie. Cerco sempre il confronto, perché so che, magari, con il timbro di voce giusto, la parola giusta, la postura giusta, riesco a trasmettere agli altri l’ottimismo che cerco sempre di non perdere. Ho molta fede: sono buddista da più di trent’anni, medito ogni giorno. Questa pratica mi ha aiutata molto nel corso della mia vita.
Lei è una donna che affronta la vita con entusiasmo. Nonostante tutte le avversità, ogni volta che le chiedo come sta, durante gli eventi in cui ci troviamo, la sua risposta è sempre “bene, ce la faccio vado avanti”…
È vero: ogni battaglia la affronto a testa alta. Mi sconquassa, ma, poi, mi do la possibilità di rimettermi in piedi. Anche nella mia ultima difficile esperienza, la morte improvvisa del padre dei miei figli, ho cercato con tutte le mie forze di restare a galla prima di tutto per loro e, poi, anche per me, che sono rimasta l’unico pilastro della loro vita. All’epoca ero reduce da un periodo delicato per la mia salute, che mi aveva costretto a letto per molto tempo. Proprio in quel periodo, molte volte, il pensiero è andato alla morte. Trovavo nella morte un senso di benessere ma, questa cosa non mi piaceva, mi spaventava molto. Ho elaborato molti pensieri, che mi hanno portata ad apprezzare ancora di più la vita con tutte le sfumature. Queste esperienze mi hanno portato ad una grande maturazione di me stessa. La vita mi ha messo di fronte molte prove, per le quali ho dovuto tirare fuori le unghie e devo ritenermi fortunata perché ho avuto la prontezza di affilarle. Ho sempre cercato di imparare da ogni vicissitudine. Il cancro, altra mia durissima esperienza, mi ha insegnato questo: a esternare la mia positività e la mia energia positiva. Forse, prima della malattia, il mio ottimismo e la mia positività erano circoscritti a me stessa, come se io fossi stata dentro a un involucro che ho dovuto rompere per trovare appigli per affrontare la malattia. Ma la rottura di quell’involucro ha fatto sì che la mia positività fuoriuscisse e si espandesse verso gli altri. Da lì è nata la voglia di sostenere il prossimo, per la quale ho creato l’associazione che mi ha dato e continua a darmi moltissimo.
Come è nato Il salotto di Laura?
Rido se ripenso a quel pomeriggio, sul divano di casa mia, in compagnia di un’amica: parlavamo e ci raccontavamo, quando all’improvviso abbiamo iniziato a capire che tra le quattro mura di casa mia si poteva far vivere qualcosa di particolare e costruttivo. Abbiamo buttato giù delle idee per far partire il tutto ed è iniziata quest’avventura che mi ha portato grandi soddisfazioni. Abbiamo iniziato facendo dirette il sabato pomeriggio, affrontando sempre argomenti nuovi ed attuali. L’interesse del pubblico è cresciuto, come anche i riconoscimenti nelle varie parti del nostro territorio. Un mix di cultura ed attualità.
Quali progetti ha per il futuro?
A breve condurrò un incontro molto importante alla Versiliana: è un progetto che mi entusiasma molto. Mi piace mettermi alla prova, costantemente, conoscere nuove persone ed affrontare argomenti stimolanti. Poi, riprenderò le dirette con il salotto: molte sono le persone che chiedono di partecipare ed io sarò felice di poter parlare di loro e dei loro prossimi progetti.
Foto per gentile concessione di Laura Lucchini