Lo studio di Elena Miniera è pieno di libri: sono ovunque, posso solo annuire quando afferma che lei i libri li respira. È un respiro che conosco bene e condividere quell’aria è, per me, altrettanto salutare. Elena si occupa di libri a tutto tondo: li legge, li scrive, li fa e li restaura.
Dopo una formazione scolastica artistico letteraria, dal liceo artistico Firenze 1 alla facoltà di conservazione dei beni culturali, con indirizzo beni librari, diventa bibliotecaria. Unitamente alla passione per i libri, coltiva anche quella della medicina olistica. Segue dei corsi e si forma come floriterapeuta, contemporaneamente, si interessa di rimedi vibrazionali e lettura delle carte.
Questi studi trovano il loro canale espressivo quando perde il lavoro. Insieme a Silvia Rio, socia e amica, aprono un centro olistico il cui nome è Humus: un negozio di consumo consapevole, in cui fanno la lettura di etichette verdi, analisi aziendale, lavorano con fiori di Bach, rimedi vibrazionali e creano una linea di cosmesi da erbe spontanee. Il loro credo è l’etica green.
Dopo dieci anni di attività, con l’impennata delle vendite online e i primi segnali di un’epidemia che sta coinvolgendo il mondo intero, non reggono botta e nel 2020 chiudono. Ma, si sa: le disfatte, le delusioni, gli inciampi, come li definisce Elena, possono essere occasione di crescita e rinascita, e così su quell’Humus, Elena e Silvia, prendono a coltivare, giorno per giorno, con tenacia, quello che è il loro nuovo mestiere, ognuna con la propria specializzazione.
Elena riparte dai libri, il suo grande amore. Alla chiusura del negozio segue la riapertura del suo laboratorio di legatoria, un’arte che aveva imparato a ventuno anni dal suo maestro, Romano Nocentini, rilegatore e collaboratore di padre Sisto della Certosa del Galluzzo. Definisce una benedizione ciò che le è stato tramandato: “Le basi sono la tradizione, poi si può andare oltre”.
Recupera prove di stampa di incisori, artigiani e artisti, che altrimenti verrebbero gettate o nella migliore delle ipotesi lasciate a prendere polvere, e le monta nei “Quaderni fatè”, pezzi unici, dandogli nuova vita.
E approdiamo nel mondo della Libroterapia.
La scelta di chiudere il negozio le è costata cara, ha pagato un prezzo alto: “È stato come sbattere contro un muro: è crollato tutto, ma io e Silvia abbiamo ricostruito sulle macerie. Aver toccato quelle profondità è un bagaglio, un’esperienza, che metti a frutto quando hai a che fare con persone, che stanno male perché quel dolore che hai provato sulla tua pelle è fondamentale”.
Parla del suo mestiere con entusiasmo, con quelle vibrazioni necessarie affinché le persone che si rivolgono a lei, per iniziare un sentiero di consapevolezza, possano attingervi e farle risuonare dentro se stesse e all’interno dei gruppi di incontro.
Ma in cosa consiste la Libroterapia: “Il libro ti dà lo spunto per entrare dentro di te, non ti cura, ti accompagna. Con la lettura attiva sei costretta a stare lì con la testa. Ho letto saggistica per anni, è sempre stata la mia passione, ora leggo anche romanzi con quel bagaglio, di cui parlavamo prima. Nei corsi inserisco libri “leggeri”. Comunque, ognuno di essi ti porta sempre lì, alla condivisione. Nel gruppo ciascuno dà il proprio contributo. Il gruppo è fondamentale, è nutrimento per tutti, me compresa“.
Tutto molto interessante, ma di gruppi di lettura ne esistono a bizzeffe, cosa c’è di diverso in questi del “Libro delle intenzioni”. Mi si apre un mondo: pendolino, fiori di Bach, casine nel bosco, raccolta di erbe e fiori, tarocchi.
Elena è una facilitatrice in Libroterapia umanistica: sulla base di questa formazione ha creato un metodo suo, la Libroterapia energetica, in cui affianca la lettura attiva e le esperienze creative, all’uso di rimedi vibrazionali che prepara con la sua socia e amica. Il tutto avvolto nella nebulizzazione di fiori di Bach precedentemente raccolti nei campi attigui alla casina nel bosco e selezionati con l’ausilio del pendolino sui libri, che Elena ha scelto per la condivisione a tema del gruppo.
Affascinante, non c’è che dire, e la curiosità impera. A me, questa roba della casina del bosco rende tutto intrigante. È un vecchio mulino in cui accolgono le persone per gli incontri di Libroterapia e consulenze sui fiori di Bach, e in cui trascorrono momenti di condivisione. Inoltre è già partito il progetto di una biblioteca con possibilità di prestito su temi vari, principalmente al femminile: storie di donne, di streghe, ma anche di etnobotanica, tradizioni popolari, fitoterapia e floriterapia.
Ma non finisce mica qui, no. Al momento è attivo un corso, che già il suo nome è un inno alla vita: Ri-fioriremo. È rivolto alle donne che procedono nel cammino della “seconda fioritura”. A ottobre ne partiranno altri, dei quali la invito a tenermi aggiornata.
Per ogni corso, composto da una decina circa di partecipanti, Elena seleziona una ventina di libri. Gli incontri possono essere sei o otto, a seconda delle esigenze del tema scelto, e ogni incontro è della durata di circa due ore ciascuno in cui, oltre alla lettura attiva vi è poi l’elaborazione scrittoria, ovvero la parte creativa.
Poi ci sono i percorsi: quello de “La ruota spontanea”, che segue i ritmi delle stagioni e si sviluppa attraverso i libri e i rituali creati da Elena e Silvia nel loro lavoro di ricerca sulle tradizioni popolari e attraversano la ruota delle stagioni, con l’ausilio dei loro elisir. “Tra cieli e terre” è un percorso che affianca libri e tarocchi nel viaggio che va dal matto al mondo.
Io, fra cielo e terra, faccio ritorno a casa con un altro affascinante mestiere da raccontare.
Foto per gentile concessione di Elena Miniera