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Diari Toscani

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Hildewintera Colademononis: il cactus che si può accarezzare

DiCristina Maioglio

Gen 15, 2022

Ha le spine, ma sono lunghe e morbide, e creano una folta peluria che le fa assomigliare, al tatto, a un peluche ed ha un aspetto particolare e insolito dal quale è derivato il soprannome di “coda di scimmia”. Il nome scientifico è Hildewintera Colademononis e si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle cactacee tra le più spettacolari e resistenti. La “coda di scimmia” è originaria delle zone montuose della Bolivia. È una pianta litofita, cioè che ama i suoli rocciosi e infatti dalle pareti di roccia possono scendere rami lunghi fino a due metri. La crescita iniziale si sviluppa in fusti pelosi verticali che, in seguito, diventano pendenti e ricadono come una cascata verso il basso. I fusti sono formati da coste – dalle 14 alle 20 per fusto – punteggiate da areole molto ravvicinate dalle quali nasce la peluria bianca. La fioritura è di straordinaria bellezza: i fiori sono di colore rosso vivo, lunghi fino a sette o otto centimetri. Quando la pianta raggiunge la maturità, verso i setto o otto anni di vita, in estate, si ricopre di fiori dal colore rosso sfumato che vira verso il magenta, molto particolari. L’Hildewintera Colademononis produce anche frutti rossastri, praticamente sferici che misurano dagli otto ai dodici millimetri di diametro.

La “coda di scimmia” è un cactus di facile coltivazione, perfetto per tutti i neofiti. È una pianta che necessita di luce piena: solo così sarà bella pelosa e in salute. Il luogo ideale per coltivarla è all’aperto in un terreno arricchito con pomice o ghiaia, in una zona luminosa, anche se, nell’area del Mediterraneo, dato l’alto indice UV presente in estate, è meglio che non sia esposta al sole nelle ore centrali delle giornate estive perché potrebbe subire ustioni. Si può, comunque, coltivare anche in vaso, usando sempre substrati minerali senza porre un piatto sotto il vaso per evitare il ristagno dell’acqua che ucciderebbe la pianta.

Va bagnata solamente quando ha la terra completamente asciutta, perché ha, nel fusto carnoso, una importante riserva d’ acqua. Siccome in natura vive con le orchidee e le bromelie, gradisce più acqua rispetto ad altri cactus ma solo quando il substrato è asciutto. Sopporta anche bene il freddo fino a una temperatura di -4°.

È facile moltiplicare la “coda di scimmia”: basta staccare i fusti, facendo attenzione a lasciare asciugare la ferita alla luce diretta del sole per una settimana e poi farla radicare radicare in un vasetto con terra ben drenante. Le stagioni indicate per queste operazioni sono la primavera e l’estate. Nell’arco di una ventina di giorni la talea comincerà a ricrescere.

© Foto di Cristina Maioglio