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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Astrophytum: la stella dei cactus

DiCristina Maioglio

Gen 8, 2022

Il nome deriva dal greco “asteros”, che significa stella, e che si richiama all’aspetto che la pianta ha vista dall’alto, che è, appunto quello di una stella. In Italia è anche chiamato, per la stessa ragione, “berretta del vescovo”. A determinare queste definizioni è la forma del fusto di questo cactus, che è scavato da profondi costoloni, ma mai, nome fu più appropriato per una pianta la cui fioritura è uno spettacolo stellare.

La sua scoperta e classificazione è avvenuta nel 1839 in Messico, in un habitat che, in genere, è il suo preferito: terreno semi arido e calcareo.
L’Astrophytum appartiene alla famiglia delle cactacee, ha un fusto carnoso diviso in costole che vanno dalle quattro alle otto, è coperto da puntini bianchi e ha la fioritura solo sulla cima con grossi fiori che hanno forme perfette, assomigliano a dei soli con tonalità calde di giallo o sono gialli a gola rossa e rifioriscono nel periodo estivo fino all’autunno. Esistono sei diverse specie di Astrophytum: alcune spinate, altre con ciuffi lanuginosi in corrispondenza dei puntini bianchi, che sono comuni a tutti.

Gli Astrophytum sopravvivono fino ai quattro gradi centigradi, ma, in inverno, non devono essere annaffiati perché è una pianta che va in riposo. Amano il sole, ma non devono essere esposti direttamente ai raggi perché si ustionano facilmente. Vanno, quindi, messi gradatamente in una zona luminosa, non esposta direttamente ai raggi solari. È utile, nei primi giorni di primavera proteggerli con un leggero tulle ed esporli solo nelle ore più fresche in modo da farli ambientare.
Gli Astrophytum necessitano di un terriccio leggero e ben drenato. Si consiglia di usare quello universale mescolato con del lapillo vulcanico o in mancanza di questo con della polvere di marmo o conchiglie frantumate.

Un’attenzione particolare va prestata alle annaffiature: durante la primavera-estate devono essere abbondanti, ma diradate; il terriccio deve avere la possibilità di asciugare tra un’ annaffiatura e l’ altra. Si devono assolutamente evitare i ristagni d’acqua.

Nel linguaggio dei fiori l’Astrophytum simboleggia la tenacia e la capacità di sopperire alle avversità.

© Foto di Cristina Maioglio