Anche quest’anno maggio è volato via con la sua insistente e spropositata quantità di pioggia, un papa al posto del quale, come dice il proverbio, se n’è fatto subito un altro e poi la festa dei lavoratori del primo giorno del mese, la festa dei tifosi juventini del 5, quella della riscossa italiana sul Piave del 24 insieme a quella dei fans di Guerre stellari e infine la giornata dell’asciugamano, il Towel day, del 25. Ogni anno mi premuro di fare una foto per festeggiarlo nel migliore dei modi ed ogni volta che lo annuncio al popolo tutti mi chiedono, ma cos’è questo Towel day?

Sembrerebbe una ricorrenza di nicchia ma, credetemi, è ben radicata specialmente nel mondo anglosassone, americano ed anche scientifico. La data del 25 maggio in realtà non è nemmeno l’unica, alcuni festeggiano in giorni diversi ma, la maggior parte dei sostenitori di questa festività laica, danno per buona questa. Spero che questo piccolo preambolo avvolto nel mistero abbia solleticato la curiosità spingendo i lettori a convincersi di proseguire, per cui è giusto spiegare.

Tutto ha inizio con l’incipit di un famosissimo romanzo di fantascienza intitolato “Guida galattica per gli autostoppisti”, che vi consiglio vivamente di leggere anche se non vi piace la fantascienza, perché lì dentro ci troverete davvero di tutto, mischiato con una sano e divertentissimo humor inglese: “L’asciugamano, è forse l’oggetto più utile che l’autostoppista galattico possa avere. In parte perché è una cosa pratica: ve lo potete avvolgere attorno perché vi tenga caldo quando vi apprestate ad attraversare i freddi satelliti di Jaglan Beta; potete sdraiarvici sopra quando vi trovate sulle spiagge dalla brillante sabbia di marmo di Santraginus V a inalare gli inebrianti vapori del suo mare; ci potete dormire sotto sul mondo deserto di Kakrafoon, con le sue stelle che splendono rossastre; potete usarlo come vela di una mini-zattera allorché vi accingete a seguire il lento corso del pigro fiume Falena; potete bagnarlo per usarlo in un combattimento corpo a corpo; potete avvolgervelo intorno alla testa per allontanare i vapori nocivi o per evitare lo sguardo della vorace Bestia Bugblatta di Traal (un animale abominevolmente stupido, che pensa che se voi non lo vedete, nemmeno lui possa vedere voi: è matto da legare, ma molto, molto vorace); inoltre potete usare il vostro asciugamano per fare segnalazioni in caso di emergenza e, se è ancora abbastanza pulito, per asciugarvi, naturalmente.Ma soprattutto, l’asciugamano ha una immensa utilità psicologica. Per una qualche ragione, se un figo (figo = non-autostoppista) scopre che se un autostoppista ha con sé l’asciugamano, riterrà automaticamente che abbia con sé anche lo spazzolino da denti, la spugnetta per il viso, il sapone, la scatola di biscotti, la borraccia, la bussola, la carta geografica, il gomitolo di spago, lo spray contro le zanzare, l’equipaggiamento da pioggia, la tuta spaziale, ecc. ecc. E quindi il figo molto volentieri si sentirà disposto a prestare all’autostoppista qualunque articolo di quelli menzionati (o una decina di altri non menzionati) che l’autostoppista eventualmente abbia perso. Il figo infatti pensa che un uomo che abbia girato in lungo e in largo per la galassia in autostop, adattandosi a percorrerne i meandri nelle più disagevoli condizioni e a lottare contro terribili ostacoli vincendoli, e che dimostri alla fine di sapere dov’è il suo asciugamano, sia chiaramente un uomo degno di considerazione.”

Lo so, come citazione è un po’ lunga ma vale ogni spiegazione. Douglas Noel Adams, nato in Inghilterra nel 1952, inizia la sua carriera da scrittore nel 1970, curando la realizzazione di alcune serie tv da Graham Chapman, uno dei fondatori dei Monty Python e John Lloyd, autore tra le altre di The Black Adder, più tardi ebbe modo di scrivere alcune sceneggiature per la BBC, incluse alcune puntate di Doctor Who. Non essendo prettamente in linea con lo stile televisivo e radiofonico dell’epoca, cambiò aria, facendo svariati lavori per sopravvivere, senza però lasciare mai la passione della scrittura che, pur regalandogli qualche effimero successo, non gli fece fare il salto di qualità, fino al 1979 quando pubblicò il primo capitolo della sua trilogia di cinque libri, dedicati alla “Guida galattica per gli autostoppisti”. Quello fu il primo titolo, nato inizialmente come serie radiofonica, a cui seguirono “Ristorante al termine dell’universo”, “La vita, l’universo e tutto quanto”, “Addio e grazie per tutto il pesce” ed infine “Praticamente innocuo”. In realtà esiste anche un sesto capitolo della trilogia intitolato “E un’altra cosa” scritto però da un altro autore Eoin Colfer, che in teoria conclude le vicende di Artur Dent, Ford Prefect, Zaphod Beeblebrox e Tricia McMillian. Parallelamente a questa saga, Douglas Adams scrisse anche un’altra trilogia basata sulle indagini dell’investigatore olistico Dirk Gently con i seguenti titoli: “L’investigatore olistico Dirk Gently”, “La lunga oscura pausa del caffè dell’anima” e il “Salmone del dubbio”, quest’ultimo postumo ed incompleto visto che l’autore a soli 49 anni morì improvvisamente d’infarto a Santa Barbara negli Stati Uniti.Le opere di Adams hanno avuto un successo enorme se si pensa che ha venduto più di 15 milioni di copie, libri dai quali sono stati estratti numerosi adattamenti radiofonici e televisivi, un film, un videogioco per non contare tutte le collaborazioni artistiche con altri autori e musicisti da Paul McCartney ai Pink Floyd.

Da dove salta fuori allora il 25 maggio come festa dell’asciugamano? Venne in mente ai fans dello scrittore di ricordare così la sua figura ed il suo talento, 14 giorni dopo la sua morte avvenuta l’11 maggio del 2001 ma, come ho detto all’inizio altri la festeggiano l’11 febbraio a ricordare il quarantaduesimo giorno dell’anno, l’11 marzo data della sua nascita, il 4 febbraio oppure il 2 aprile per gli americani che leggono le date al contrario (4/2), l’11 maggio giorno della sua morte, il 22 giugno quarantaduesimo giorno dopo la sua morte e infine il 18 ottobre, quarantaduesimo giovedì del 2001. Torna sempre il 42 vero? Se dovessi spiegarvi il perché dovrei raccontarvi una storia di antichi esseri che ossessionati dalle domande sul significato della vita, costruirono un super mega computer chiamato Deep Thought, Pensiero Profondo, a cui chiesero la risposta alla vita, l’universo e tutto quanto e lui dopo sette milioni e mezzo di anni di elaborazione rispose: “42”. A quel punto i richiedenti, increduli per quella risposta, si dimostrarono abbastanza insoddisfatti e chiesero il significato al super computer che rispose che, in realtà, lui aveva formulato una risposta senza sapere la domanda per cui fu deciso di costruire un altro computer ancora più grande e potente per poterla identificare, la Terra! Cosa accade dopo è tutto nascosto in quella trilogia di cinque libri, pardon, sei, che non voglio levarvi il gusto di leggere. Per me, come per tanti altri, Dougles Adams è un moderno punto di riferimento letterario e chi mi conosce potrà notarlo andando a cercare un certo Arturo Gentile, di cui non voglio dire altro.

Non è un caso che io, insieme ad altre migliaia di persone nel mondo, inclusa l’astronauta italiana più famosa nel mondo, Samantha Cristoforetti, celebriamo ogni 25 maggio il “Towel day” e non è un caso nemmeno il fatto che sulla mia scrivania, quando mi perdo tra le mille parole che scorrono tra le dita e la tastiera, ci sia una papera di gomma gialla, perché come dice il Prostetnico Vogon Jeltz: “Non si è mai da soli, con una papera di gomma”.