DIETRO LA RAMATA SHOW
E’ già storia: battuta 1 a 0 la Sampdoria, per la prima volta allo stadio Dei Marmi e che il dodicesimo uomo in campo – i mitici tifosi gialloazzurri – faccia la differenza è incontestabile. Sono tutti lì, in uno stadio rappezzato, che mostra sempre più chiara la sua inesorabile data di scadenza, sui gradoni di una curva lontana 500 metri dal campo, da cui la partita possono spesso solo immaginarla, eppure non mollano mai e si sentono solo loro e li sentono anche i giocatori in campo, e fanno quella dannata differenza che permette ancora di chiamare lo stadio della Carrarese “una fossa dei leoni”, come oltre settant’anni fa fece un giornalista al seguito di una squadra ospite, intimorito dalla potenza di quei tifosi indomiti sull’impervio campo sul viale, da allora chiamato “La Fossa”, appunto. E i tifosi sono gli stessi: stessa passione, stesso cuore gialloazzurro. Che importa se erano i bisnonni, i nonni, i padri di quelli di oggi. Non sono cambiati. Non cambieranno mai. Restare in B, proprio come allora, è sempre più possibile e nessuno di loro vuole smettere di sognare.




































































