foto di Silvia Meacci
Quando era piccola, in Polonia, nel disegno trovava un rifugio, un’isola. A Firenze le sue creazioni sono approdate in un’insolita cornice. Il negozio Dischi Fenice, punto di riferimento fiorentino per ogni tipo di proposta discografica, ha infatti accolto il talento di Natalia Wirkus, inaugurando il 4 aprile una mostra a lei dedicata. Appena varcata la porta di questo negozio storico del centro, ma fuori dalle rotte turistiche, si entra in un ambiente ricco di musica, libri, gadget e oggettistica. Atmosfera retró in cui piacevolmente curiosare o fare due chiacchiere alla ricerca di un vecchio disco. Sembra di essere a Berlino o in Inghilterra, più che nella provinciale Firenze. Ad arricchire le stanze, si stagliano i quadri e le creazioni di Natalia che traggono ispirazione principalmente dalla natura e dal piacere di esserne immersa. Guardando i suoi dipinti, si pensa immancabilmente al concetto espresso dalla parola giapponese “Komorebi”, imparare a scoprire la luce che filtra tra gli alberi e coglierla nella sua bellezza impermanente.

Natalia talvolta disegna en plein air, ma preferisce fotografare gli scorci che titillano la sua attenzione e poi ritrarli in tranquillità a casa, con la musica o dopo aver meditato. Si ispira agli impressionisti per il loro uso dei colori. Predilige il viola e colori luminosi, celeste, arancio, rosso. Molto interessanti e caratterizzati da un tratto abile e sicuro sono i ritratti di donne in bianco e nero, espressivi, bellissimi. La Wirkus crea anche locandine e manifesti in cui alterna diverse tecniche, collage e lettere. Suggestivo sfogliare i suoi quaderni di schizzi e trovare paginate di parole vergate in nero, in lingua inglese o in polacco, su concetti semplici seguendo le orme del regista polacco Kieślowski animato dalla sua sete di conoscere e documentare.



