“L’amministrazione spezzina ha perso un’altra occasione per tacere”: a parlare è il presidente nazionale di Confederazione Imprese Unite per l’Italia, Stefano Agnesini, che ha deciso di intervenire direttamene sulla questione dell’installazione della ruota panoramica a La Spezia: “I miei addetti stampa mi hanno evidenziato un articolo al quale avrei preferito non rispondere ma per dover di cronaca e di diritto sono costretto a farlo – ha dichiarato Agnesini – Credo che, ormai, la misura sia colma: La Spezia sembra essere fuori dall’Italia e dalla democrazia. Funzionari che fanno quello che vogliono, dirigenti che si inventano leggi e adesso anche la politica che gestisce il territorio come fosse un feudo, scordandosi che siamo ancora in democrazia. In un primo momento ho pensato che fosse un problema di ignoranza dovuto a scarsa conoscenza delle leggi relative al problema, adesso mi rendo conto che, in realtà, il mio primo pensiero era realtà”. Agnesini è poi sceso nei dettagli della questione: “La legge vieta la gestione ad personam della cosa pubblica specialmente nell’amministrazione pubblica. Infatti per qualsiasi assegnazione “anche non onerosa” si deve fare un bando pubblico perché, in presenza di plurime domande, nessuno può prendersi la responsabilità di privilegiare un soggetto a favore o a danno di un altro. Ritengo che nessuna persona di buon senso lo farebbe, invece a La Spezia si assegnano beni senza bando e tanto meno senza evidenza pubblica. Nel caso specifico della ruota panoramica installata molto vicina alle abitazioni: a me personalmente non disturba che i fruitori della ruota possano arrivare a vedere dentro casa mia, ma a molti cittadini questa cosa dà fastidio. In più vi è un evidente danno in termini di decoro e di vincoli paesaggistici, che, comunque, sono previsti anche per le installazioni temporanee e, sui quali, la parola spetta per competenza alla Regione Liguria e non a un assessore del comune di La Spezia”. Agnesini ha quindi concluso rispedendo al mittente le “non verità” dell’amministrazione uscite sulla stampa e ha rivolto un appello alla giunta spezzina: “Prima di far dichiarazioni ai giornali sarebbe meglio documentarsi. Perché, purtroppo, gli errori sono personali, ma a pagarli, come sempre, sono i cittadini, quando invece andrebbero addebitati a chi li compie con, in più, l’aggravante dell’arroganza”.
