foto di Silvia Meacci
Avrebbe compiuto 90 anni il primo marzo: nato a Uccle, in Belgio, nel 1934, Jean-Michel Folon è stato un artista prolifico, delicato e anche impegnato sul fronte dei diritti umani, della pace e del rispetto per l’ambiente.

Le sue illustrazioni sono state pubblicate da riviste americane famose come “Time” e “Esquire”. È celebre per il suo omino con cappotto e cappello blu e per i suoi disegni rarefatti che anche il pubblico italiano ha avuto modo di ammirare negli anni novanta nelle pubblicità animate della SNAM. Come pittore ha incantato con acquerelli e paesaggi onirici che sottendono influenze surrealiste.

Ha realizzato scenografie, ha lavorato con la litografia e la scultura, dapprima in legno, poi in bronzo e in pietra. Folon ha amato l’Italia. Aveva poco più di venti anni quando vi è arrivato per disegnare, visitarla e girarla in autostop.

Fondamentale il suo legame, di amicizia e professionale, con Giorgio Soavi, art director nel settore Pubblicità e Stampa della Olivetti, che lo ha spronato a realizzare un manifesto dedicato alla macchina da scrivere portatile Lettera 32. Celebri le agende, i libri strenna e anche il filmato “Le message”, in cui l’omino comune di Folon interagisce con i tasti della macchina da scrivere.

La sua arte è stata consacrata in mostre personali a Tokyo, a Parigi, New York. La città di Firenze gli ha dedicato una grande antologica a Forte di Belvedere nell’estate del 2005. Nell’ottobre dello stesso anno è morto, a 71 anni. Folon aveva un desiderio: “Io sogno di trovare un giorno in Toscana, un luogo, con un giardino, con una bella casa tranquilla, dove poter lasciare tutte queste opere perché esistano anche dopo di me”.

Accondiscendendo al suo volere, Paola Ghiringhelli, la vedova dell’artista, nel 2011 ha donato al comune di Firenze dieci sue sculture in bronzo e due gessi. Nove sono state collocate nel Giardino delle Rose, sotto il Piazzale Michelangelo: “Un oiseau”, del 1993, “Chat-oiseau”, “Chat”, “Vingt-cinquième pensée” , “Méditerranée”, “Panthère”, “Je me souviens”, L’envol” e “Partir”, la valigia che come una grande cornice racchiude il panorama di Firenze. Le altre tre opere di Folon che ormai fanno parte del paesaggio urbano e di cui i fiorentini vanno orgogliosi sono: “Walking”, collocata nel cortile della sede della Regione,, “L’uomo della Pace” in piazza Bambini e Bambine di Beslan e la fontana bronzea “Pluie – Pioggia”, alta tre metri sul lungarno Aldo Moro.

Firenze si sente dunque riconoscente verso Folon e vuole omaggiarlo con un concorso fotografico. “Insieme alla Fondazione che porta il suo nome e con il gruppo fotografico ‘Il Cupolone’, abbiamo voluto celebrare il novantesimo compleanno del maestro lanciando quest’iniziativa, per onorare il suo talento”, così ha esordito l’assessore alla cultura della memoria Maria Federica Giuliani durante la presentazione del concorso fotografico a Palazzo Vecchio alla presenza di Marilena Pasquali, storica dell’arte che rappresenta la Fondazione Folon di Bruxelles in Italia e di Simone Sabatini, presidente del gruppo fotografico. Anche durante la “Premiazione del 58° Trofeo Cupolone”, tenutasi alla Biblioteca delle Oblate, sabato 3 marzo, l’assessore Giuliani ha parlato del concorso reso possibile dal Gruppo Fotografico Il Cupolone, nato nel 1961, iscritto fin dal 1966 alla Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche e membro della Federation Internazionale de L’Art Photographique da cui ha ricevuto nel 2011 l’onorificenza di Club Artiste FIAP, primo ed unico Club italiano fino ad oggi. Il concorso è aperto a tutti gli amanti della fotografia senza distinzione tra amatori e professionisti. Il tema è unico: “Folon: tra sogno e realtà” e può essere interpretato dai fotografi con la massima libertà artistica e di espressione.
https://www.comune.fi.it/dalle-redazioni/firenze-celebra-folon
Inviare le foto a florencephotocontest@gfcupolone.net