TUTTO IL TIFO MINUTO PER MINUTO 14^ giornata
Fiorentina-Salernitana: 3-0
di Gianni Ammavuta
D’accordo, era la Salernitana. Ma i campani avevano battuto la Lazio e messo in difficoltà il Sassuolo. Quindi, non senza un certo grado di disappunto, devo sottoscrivere le dichiarazioni di Pradè, che ha parlato di primo tempo di alto livello e di vittoria affatto banale. Una volta tanto le fatiche di coppa – giovedì è stata una partita tiratissima, con i giocatori del Gent che hanno martellato le caviglie di quelli viola come maniscalchi in andropausa – non hanno influito. La Viola ha aggredito bene la gara, e dopo neanche cinque minuti, la tavola era già apparecchiata, grazie ad un rigore solare su Arthur, che Beltran trasforma con freddezza, segnando il suo primo gol in seria A (sigh). D’accordo, è stato un bel gol, ma l’esultanza col dito sulla bocca a zittire lo stadio, Sottil, figlio di Sottil, se la poteva – e se la doveva – risparmiare. Anche perché il tiro a giro alla Del Piero, è stato forte e preciso all’incrocio dei pali, ma il difensore che aveva davanti è caduto in letargia, permettendo al giovane virgulto di calciare in assoluta libertà. In ogni caso, 2 a zero e palla di nuovo al centro, senza che fosse scoccata neanche la mezz’ora di gioco. Fino alla fine del primo tempo è il solito festival degli del errori sottoporta, con la Salernitana che solo una volta si affaccia pericolosamente in area viola, e con Nonno Terracciano che, comunque, risponde all’appello. D’accordo, la clamorosa traversa colpita da un giocatore della Salernitana – perfetto per un esercizio di logopedia, un po’ meno per chi fa cronache calcistiche – all’inizio del secondo tempo, poteva riaprire la gara, ma se il primo tempo fosse terminato 4 o 5 a zero, nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Quindi, per una volta, la giustizia divina calcistica ha trionfato, e una gara chiusa da tempo, non si è trasformata nel patema sportivo a noi tifosi viola tanto noto. Ci pensa Jack a sistemare le cose, siglando il definitivo tre a zero. Oggi ‘Nzola non si è fatto nemmeno un minuto, forse tenuto a riposo in vista della partita di Coppa Italia, dichiarato obiettivo importantissimo da Pradè. Beltran ha dato segni di risveglio tecnico, ma è ancora troppo poco. Ci tocca aspettare e incrociare le dita, rimuginando su un paio di buoni attaccanti transitati da Firenze in questi ultimi anni, e cacciati come se fossero impestati. Con i vari Muriel, o Simeone (tralasciando Chiesa e Vlahovic, che a Firenze proprio non ci volevano stare), avremmo avuto molti punti in più, e parleremmo di obiettivi diversi. Quindi oggi, Pradè, sono d’accordo con te, ma meno parli e meglio è (senti che rima). Perché, quando rispondi ad una domanda sui gol fatti nel 2023, dicendo che è la prova del buon lavoro fatto fino a questo momento, vorrei davvero vederti correre fino alla stazione di Santa Maria Novella, nudo e senza valigie, inseguito dai Verdi del Calcio Storico. Alla prossima settimana!
Napoli Inter 0 -3
di Ludovico Begali
Nuovo weekend e nuova giornata di campionato: questa volta andiamo a fare visita ai campioni d’Italia al Maradona, stadio in cui non vinciamo dai tempi del Medioevo. I padroni di casa partono subito forte, prima con Elmas (grande Sommer) e poi con la traversa di Politano, il solito ex di turno che, fino quando era con noi, non azzeccava nulla, appena ti incontra è invasato che sembra Messi. Riusciamo a sbloccare un primo tempo frizzante con un missile del Chala (ricordiamo agli amici milanisti costato meno di un caffè) dopo un’azione ben costruita (Lauti che dimostra affetto a Lobotka abbracciandolo a metà campo). Nel secondo tempo di nuovo pericolosi loro, con Kvara, ma oggi il gatto di Morges è insuperabile (entraaa? non penso proprio). Da qui in poi è un dominio nerazzurro: prima con il gol di Bare dopo uno slalom degno del miglior Alberto Tomba, poi con il sigillo di Tikus per il 3 a 0. Grande vittoria, grande gruppo. Amala