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Diari Toscani

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Primo derby di Diari Toscani: Lazio Fiorentina

DiDiari Toscani

Ott 31, 2023

TUTTO IL TIFO MINUTO PER MINUTO: 10^ giornata

Lazio Fiorentina 1-0

di Gianni Ammavuta

La Lazio vince all’ultimo minuto su rigore. Il rigore è solare, e Milenkovich – che lo provoca tenendo il braccio alzato in piena area di rigore, come se fosse Kate Winslet nella famosa scena sulla prua del Titanic – andrebbe internato, con decurtazione di un anno di emolumenti a favore di una qualsiasi onlus. Più della sconfitta, stasera, mi ha fatto male vedere la Fiorentina perdere tempo sui falli laterali, sui rinvii dal fondo, come fanno le squadre più deboli per spezzare il ritmo all’avversario più forte che, per qualche ragione, non riesce a segnare. La solita, modesta Fiorentina, regala una quantità spropositata di palle gol ad una Lazio che non riesce ad approfittarne. Anche la Fiorentina mette paura ai biancocelesti, ancora sotto shock per la batosta europea, con un palo di Beltran ed altre occasioni abbastanza limpide, ma si vede con chiarezza – dai palleggi nello stretto, dalle triangolazioni e soprattutto nell’uno contro uno – che la Lazio è una squadra di un’altra categoria. La Fiorentina non crolla sotto il peso delle proprie amnesie tecniche, solo per la poca verve laziale sottoporta. Tutto il resto sono chiacchere da bar. Biraghi è un giocatore, ormai, improponibile. Di Milenkovich ho già parlato. Il migliore in campo è il giovane Parisi, che ogni tanto fa intravedere il suo talento ancora grezzo. Il peggiore è Italiano che sostituisce un Beltran pimpante, con un ‘Nzola che, dagli impietosi primi piani che la regia gli concede, si vede con chiarezza che non ha nessuna idea del perché, stasera, si trovi all’Olimpico di Roma nel bel mezzo di una partita di calcio.
Il pareggio ci poteva stare? Certo. La vittoria della Viola sarebbe stato un ladrocinio? No. La Lazio ha meritato la vittoria? Senza alcun dubbio. Ma stasera resta la netta sensazione di aver perso un treno. E domenica c’è la Juve.

Lazio Fiorentina 1-0

di Pierluigi Califano

In una serata di un lunedì autunnale con 25 gradi, la pioggia e il vento, va beh, scegliete voi la stagione, si affrontano Lazio e Fiorentina. In tribuna si vedono gli striscioni: Barbieri Laziali e Parrucchieri Viola, i primi sono capitanati dal barbiere che ha tagliato il ciuffo a Giambruno e lo esibisce con orgoglio. Le squadre giocano in modo speculare, pressing alto e asfissiante, nei primi minuti si annullano e mi cala la palpebra a causa di una giornata impegnativa. La Fiorentina è molto organizzata e riesce sempre a disinnescare le fonti di gioco laziali, Luis Alberto sembra il ragioner Filini, che poi talvolta lo chiamavano geometra, ma questa è un’altra storia. I viola vanno in vantaggio con un bel goal che viene annullato a causa di un fallo di mano che sarà un triste presagio per la squadra fiorentina. Il centravanti dei gigliati colpisce un palo con un colpo di testa e lo stesso colpo prende a me, in quanto avevo già visto la palla dentro. Il primo tempo è di supremazia viola e la Lazio finisce con soli due tiri e nessuno nello specchio della porta. Finisce la prima frazione e ne approfitto per fare il cambio stagione dell’armadio. Nel secondo tempo la Lazio sembra più convinta, gioca più alta e il pressing questa volta è nell’area della Fiorentina. Il pressing sui portatori di palla (sempre una frase dei telecronisti) della Lazio è meno asfissiante e le occasioni si rimettono in parità, con due parate di Terracciano davvero notevoli, lo possino. I rispettivi allenatori vivono la partita in modo opposto, Sarri osserva la squadra partecipe e talvolta sconsolato, Italiano sembra in preda ad allucinazioni da peyote. Ci sono vari cambi, esce il centravanti viola Beltran e devo dire che tiro un sospiro di sollievo, entra Nzola detto er sola da quanto è scarso. La partita sembra volgere al termine, quando su un cross di Pedro Pedro Pe, Milenkovic imita Beltran e schiaffeggia la palla in area di rigore. Immobile si muove e resta freddo, insacca alla sinistra del portiere. E’ l’apoteosi per la Lazio che sembra trovare linfa nei minuti finali delle partite e crearmi inutili scompensi cardiaci. Forse il risultato più giusto sarebbe stato il pareggio, perché la Fiorentina è davvero una buona squadra. Le manca un centravanti da 20 goal e un poco di attenzione e concentrazione in tutta la partita. Italiano viene fatto salire sul pullman e legato all’albero motore, fungerà da dinamo per il ritorno a Firenze. La Lazio vince una partita difficile ma per arrivare in paradiso ci vuole di più, molto di più, come dice Panella quando si intossica con i ristoranti italiani nel mondo.