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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Andian pr erbi: Fumaria (Fumaria officinalis)  vulgo  Gad’tinAndian pr erbi:

DiTiziana Telara

Ott 2, 2023

La Fumaria  è una pianta erbacea annuale abbastanza diffusa nei campi e luoghi incolti. Il nome deriva dal latino fumus e si riferisce all’odore del fumo o di fuliggine che l’erba sfregata emana.  Gli antichi ritenevano che  il succo instillato negli occhi rendesse  più chiara la vista a scapito di  una forte  lacrimazione come quella prodotta dal fumo. La Fumaria è alta poco più di 30 centimetri ed ha un fusto flessibile e robusto e  molto ramificato che si piega verso il basso, con foglie simili a quelle del prezzemolo di un verde che tende quasi al blu. I fiori sono di color porpora tenue o rosa, raccolti in florescenze terminali a grappolo.        

 

                                                                                                                                      

La Fumaria ha proprietà  diaforetica, depurativa (cura dermatosi, eczemi), stimolante delle secrezioni dell’apparato digerente, regolatrice del flusso biliare, stomachica, lassativa, diuretica. Consigliata in caso di: arteriosclerosi, parassitosi intestinale, patologie delle vie biliari e per rendere il sangue più fluido. Per uso esterno può essere impiegata per lavare la pelle in caso di eruzioni cutanee e di psoriasi. Nella medicina popolare, con le foglie veniva preparato un infuso bevuto per depurare l’ organismo, specialmente durante il cambio di stagione.

Lo stesso preparato veniva somministrato in caso di gastrite e coliche intestinali o si beveva per stimolare l’ appetito e come diuretico.                                                                                                                                          

 Della Fumaria  si raccolgono i fusti fioriti. Si possono usare  freschi in  un infuso, che si tinge immediatamente di un bel color giallo intenso, oppure farli essiccare per usarli durante l’anno sempre per infusi e tisane. L’infuso si assume prima dei pasti. In alternativa si può  fare la tintura madre coprendo la pianta, dapprima pestata col mortaio, con pari quantità di acqua e alcool a 95° e lasciandola riposare in un barattolo ben chiuso, lontano da calore e luce diretta, per circa 30 giorni. Una volta filtrata la si prende in gocce lontano dai pasti.                        

I germogli teneri si possono mescolare agli erbi da lessare  ma ‘l gad’tin ha un sapore amarognolo e sa di fumo, per questa ragione deve essere usata con molta parsimonia e cautela.