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Diari Toscani

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Anna Maria Luisa de’ Medici: la fine della dinastia

DiPierluigi Califano

Set 9, 2023

Il destino di nascere stupendamente donna, oggi, come qualche secolo fa, è quello di combattere contro una società patriarcale radicata da sempre. Il destino di Anna Maria Luisa de’ Medici, fu quello di porre fine al casato fiorentino dei Medici nel 1737. Partiamo dalla sua nascita, avvenuta a Firenze l’11 agosto del 1667. Suo padre era Cosimo III de’ Medici e sua madre Margherita Luisa d’Orléans. Anna Maria Luisa non fu molto desiderata da sua madre, che a causa dei cattivi rapporti con il consorte, tentò di procurarsi un aborto, andando a cavallo tentando di vincere a Capannelle. Anna Maria Luisa nacque contro il fato che sembrava esserle ostile. Cosimo III, nel 1669, declinò l’offerta di darla in sposa al delfino del re di Francia, Luigi XIV. I rapporti con sua moglie, di origine francese, erano ormai ai minimi termini e il pensiero di un altro matrimonio con chi aveva origini transalpine non era da prendere in considerazione. Nel 1675 l’unione tra i genitori di Anna Maria giunse al termine e la ragazza fu cresciuta dalla nonna paterna, la granduchessa Vittoria della Rovere. In quegli anni Cosimo III continuò ad intessere relazioni con i sovrani europei per concordare il matrimonio della figlia. Dopo aver ricevuto i rifiuti da Spagna,  Portogallo,  Francia e  Savoia, la scelta cadde su l’Elettore del Palatinato, Giovanni Guglielmo. Anna Maria Luisa de’ Medici e Giovanni Guglielmo si sposarono per procura nell’aprile del 1691 e poi convolarono alle nozze il 6 maggio dello stesso anno a Innsbruck. Anna Maria era accompagnata dal fratello Gian Gastone de’ Medici. Nel 1692 Anna Maria rimase incinta, ma perse il bambino, forse a causa della sifilide contratta dal marito. Divenne sterile e per fortuna non venne ripudiata, anzi l’unione con Giovanni Guglielmo fu molto solida. I due avevano in comune l’amore per la musica, il teatro e le arti. Divennero mecenati e promossero vari spettacoli, come le commedie di Moliére. Anna Maria si abituò alla vita del Palatinato, ma la nostalgia dell’amata Toscana fu la leva per far restaurare il Castello di Bensberg, che era posizionato in modo da poter godere della vista delle colline che le ricordavano il paesaggio toscano. Anna Maria tenne un epistolario con suo padre e lo zio, il cardinale Francesco Maria de’ Medici, che era il governatore di Siena. Ebbe modo di organizzare anche il matrimonio di suo fratello con Anna Maria Francesca di Sassonia Lauenburg, l’erede del ducato di Sassonia. I due si sposarono nel luglio del 1697, ma si separarono nel 1708. Sempre nel 1697 si concluse la Guerra dei Nove Anni e il ritiro dei francesi concesse a Giovanni Guglielmo e al Palatinato, la contea di Megen. Nel 1716 Giovanni Guglielmo morì e Anna Maria Luisa de’ Medici tornò a Firenze. Cosimo III tentò di giocare ogni carta per mantenere il casato. Dopo il fallimento dei matrimoni dei suoi figli, Ferdinando e Gian Gastone, convinse Francesco Maria ad abbandonare il cappello cardinalizio per farlo sposare con Eleonora Luisa Gonzaga, sperando di avere un erede maschio. Cosimo III de’ Medici provò anche a modificare la legge di successione, per far accedere al trono Anna Maria Luisa, ma il progetto fu bocciato dalle altre potenze europee. Nel 1716 Carlo VI decise che Austria e Toscana avrebbero dovuto trovare un accordo sulla dinastia che avrebbe seguito i Medici. L’anno successivo, Cosimo III sancì che alla morte di Gian Gastone e Anna Maria Luisa, Ferdinando era morto nel 1713, la corona sarebbe passata alla casa d’Este, ma la scelta non fu avallata dall’imperatore. Il ritorno a Firenze di Anna Maria Luisa fu caratterizzato dai contrasti con la moglie del suo defunto fratello Ferdinando, le lotte intestine per tornare in Baviera e il desiderio di restare in Toscana. Il 4 aprile del 1718 le grandi potenze europee sancirono come erede al trono, Gian Gastone il figlio di Elisabetta Farnese e Filippo V di Spagna. Nel 1723 Cosimo III de’ Medici morì lasciando nell’incertezza il granducato di Toscana. I rapporti tra Gian Gastone e Anna Maria Luisa peggiorarono e la donna fu costretta a lasciare il suo appartamento in Palazzo Pitti e rifugiare presso Villa La Quiete, appena fuori Firenze. Gian Gastone morì il 9 luglio del 1737, forse a causa della vita dissoluta che la sorella gli rimproverava. Anna Maria Luisa de’ Medici ereditò tutti i beni e la reggenza del Granducato, che rifiutò, preferendo  ritirarsi a Palazzo Pitti per dedicarsi alla sua passione per l’arte. Il 31 ottobre compì un gesto per cui i toscani, gli italiani, dovrebbero ringraziarla. Stipulò un Patto di Famiglia, con il quale i Lorena, come nuovi regnanti, non avrebbero potuto trasportare fuori da Firenze: gallerie, quadri, statue, biblioteche e altre cose preziose. Negli ultimi anni si dedicò al finanziamento della facciata della Basilica di San Lorenzo e donò molti averi in beneficienza. Anna Maria Luisa de’ Medici morì il 18 febbraio del 1743 nel suo amato Palazzo Pitti, riposa nella Basilica di San Lorenzo. Anna Maria Luisa de’ Medici è stata discriminata in quanto donna e con lei è finito il casato. È  stata comunque generosa e se oggi possiamo visitare Firenze ed ammirare tutta l’arte di cui è intrisa, lo dobbiamo solo a lei.