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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Riparte l’associazione del Chianti Storico

DiSilvia Ammavuta

Ago 24, 2023

Dopo tre anni di sospensione,  l’Associazione Chianti Storico ha ripreso ufficialmente  la sua attività con la riunione che si è tenuta lunedì 21 agosto  nei locali della Società Filarmonica di Gaiole in Chianti,  nella quale, davanti a un nutrito numero di ascoltatori, è stata presentata l’associazione costituita nel 2017. “Qui, ho trovato un territorio ricco di cultura, storia e di valore umano, la mia sensazione è stata che questo territorio non fosse pienamente espresso” ha detto l’archeologo Paolo Medici presidente dell’Associazione. Unitamente al dottor Medici il desiderio della rinascita del Chianti Storico è stata fortemente voluta dal vicepresidente Renzo Centri, studioso ed esperto dei sentieri del Chianti, da Claudio Bonci ristoratore appassionato di archeologia e da Vito De Meo storico archivista e docente di discipline umanistiche.

Gli obiettivi comuni sono stimolare una consapevolezza, una conoscenza di quello che è il Chianti Storico, partendo proprio dal passato del territorio del Chianti Storico, quello che nasce con la Lega del Chianti: Gaiole, Castellina e Radda, per arrivare a oggi e interessarsi alla storia di tutto il territorio chiantigiano odiernamente inteso come ‘area Chianti.’

“L’idea è quella di fare rete con altri due comuni: Radda e Castellina, e con i territori limitrofi con un valore verisimigliante storico-culturale e di propositi e – ha continuato Paolo Medici – le finalità e gli scopi dell’Associazione sono la valorizzazione del territorio, la promozione del marchio territoriale e far conoscere quella che è la storia antica del Chianti. È fondamentale collaborare con altre Associazioni, creare eventi culturali e un network di realtà di diverse entità, realizzare mostre, presentazioni di libri e scambi con autori che aiutino l’Associazione grazie alla promozione del concetto di Chianti Storico legate alla realtà del territorio. Mio desiderio, inoltre, è coinvolgere i giovani: hanno un’idea, un progetto? L’Associazione dà loro una mano alla realizzazione e loro mettono le energie, un ‘do ut des’. Non ultimo proporre esperienze ai turisti al fine di destare interesse alla scoperta o riscoperta del nostro territorio e del suo passato.”

“Ripartiamo con l’Associazione Chianti Storico con quello che era il progetto iniziale – ha aggiunto Renzo Centri – dare valore a tutti quegli aspetti legati al territorio: paesaggistici, artistici, storici, culturali e archeologici. Il primo punto sul quale ci siamo concentrati, nel 2017, è stato quello del “cammino dell’Angelo”, un percorso sul crinale dei monti del Chianti attraverso la storia, le tradizioni, la natura e alla scoperta dei luoghi di culto legati a San Michele. La prossima edizione sarà dal 27 al 30 ottobre.”

“Il collante dell’Associazione –  come ha ribadito Vito De Meo  – è unire le forze per raggiungere scopi comuni”, e il desiderio è vedere sul territorio chiantigiano un’unica grande associazione culturale capace di accogliere e unire le tante energie sparse per i comuni, dove da sole, alcune volte, non riescono a esprimere il loro potenziale come potrebbero. Siamo tutti chiamati a custodire il passato per acquisire maggiore consapevolezza sul presente e, di conseguenza, vivere sapendo interpretare le sfide del futuro senza subirle passivamente.”

In questo percorso di storia, cultura, curiosità, scoperte e riscoperte, la presenza del ristoratore Claudio Bonci è un ulteriore apporto legato al territorio: “L’archeologia è storia, e il cibo è legato alla storia – ha detto Bonci –  Ci sono molti modi di fare ristorazione, per me è basilare conoscere e far conoscere la genesi di ogni piatto che viene servito. Il cibo è un bagaglio storico-culturale che ti propone e ti presenta la storia del territorio attraverso i sapori e il gusto.”

 Paolo Medici ha concluso: “È  proprio attraverso la storia del cibo che hai la cronaca delle genti e anche della cultura materiale delle genti. La somma della storia è la storia di ogni singolo uomo, siamo arrivati a capire che qualsiasi cosa è degna di essere raccontata o scritta. La ricerca storica-archeologica non è solo lo scavo archeologico, è anche accogliere le testimonianze dei nostri anziani ancora vivi, raccoglierle ora è fondamentale per poi creare un archivio di memorie utili affinché si possa avere una conoscenza, una consapevolezza condivisa, nel senso che tutti possano accedervi.”