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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

 Le mortali sette religiose del Kenya

DiStefano Guidaci

Mag 22, 2023

parte prima

 Nonostante, da 23 anni, trascorra quasi la metà dei miei giorni in Kenya, questa terra non finisce mai di stupirmi per i suoi panorami mozzafiato, per le eterne contraddizioni, ma anche per molte reviviscenze ancestrali che ne fanno un universo unico. Purtroppo qualche volta sono dovuto rimanere tristemente stupefatto, come quando ho scoperto l’orrore  sulla costa nord, nella contea di Malindi, dove – così scrivono i media locali- “predicatori sedicenti cristiani invitavano i loro seguaci a lasciarsi morire di fame o a suicidarsi per unirsi a Gesù”.

Esistono due sette suicide: la prima è quella del predicatore Nthenge, che ha già provocato morti a centinaia; l’altra è quella del telepredicatore Odero, non meno letale. Entrambe raccomandavano ai loro fedeli di lasciarsi morire di fame per incontrare Gesù. Sono ormai 109 i cadaveri riesumati nelle fosse comuni scoperte nell’entroterra della costa, nella foresta di Shakahola, sede della “Good news International Church” (Chiesa internazionale della buona novella), la setta cristiana del Pastore Paul Nthenge Mackenzie, che predicava la salvezza attraverso il digiuno e la morte d’inedia. Ma le ricerche di altre sepolture sono ancora in corso e il numero delle vittime è destinato a salire, anche perché, presso il centro della Croce Rossa, allestito nell’ospedale della città di Malindi, sono già 112 le segnalazioni di persone scomparse fatte da parenti in preda all’angoscia. Inoltre alcune delle persone trovate vive nella chiesa versano in gravissime condizioni a causa del digiuno prolungato e potrebbero non sopravvivere, posto che accettino di nutrirsi. Da anni i sermoni del Pastore avevano attirato l’attenzione delle autorità. Era stato arrestato nel 2017 e nel 2018 con l’accusa di incoraggiare i bambini a non andare a scuola perché, secondo lui, l’istruzione scolastica è satanica, viene usata per estorcere denaro alla gente e non è riconosciuta nella Bibbia. “Sappiamo che l’istruzione è male – spiegava nei suoi sermoni pronunciati con voce appassionata e roca, tutti registrati – ma ‘loro’, chi scrive i libri, vende le uniformi scolastiche, fabbrica le penne e ogni altra sorta di spazzatura, la usano per arricchirsi mentre voi diventate poveri”.

 In altri video annunciava che la fine del mondo era vicina, altri video ancora terminavano con immagini di esorcismi di fedeli, per lo più donne, ripresi mentre si contorcevano per terra tormentati dai demoni. Inoltre il pastore incoraggiava le madri a non ricorrere a cure mediche per curare i bambini e a non vaccinarli. “I dottori servono un Dio diverso” predicava. Alle donne diceva anche di non intrecciare i capelli, di non indossare parrucche e gioielli. I suoi sermoni infine erano pieni di teorie complottistiche, di denunce di cospirazioni mondiali di cui incolpava la Chiesa Cattolica, le Nazioni Unite e gli Stati Uniti. Il pastore Nthenge era stato arrestato di nuovo circa un mese fa, in seguito alla morte sospetta di due bambini. Non era stato facile raggiungerlo – spiegano le autorità locali – perché la foresta Shakahola è impenetrabile: “Quando ci sentivano arrivare, i suoi fedeli scappavano e facevano di tutto per impedire che il Pastore fosse catturato”. Mentre le ricerche di fosse comuni e sopravvissuti continuavano, nella zona si scoprì che anche un altro Pastore della costa, Ezekiel Odero, un noto e facoltoso telepredicatore che attirava alle sue funzioni grandi folle di fedeli, era finito sotto inchiesta. Il 27 aprile la polizia lo ha arrestato e ha chiuso la sua chiesa, la New Life International Church (Chiesa internazionale della nuova vita), che ha sede a Mavueni, un centro a pochi chilometri dalla città costiera di Kilifi. All’orrore si accompagna lo sconcerto. Tutto è successo, nell’arco di mesi, a pochi chilometri dalla costa e dalle città – Malindi, Watamu, Kilifi, Mambrui… – dove sorgono centinaia di hotel, resort, ville, ristoranti, bar, pizzerie, discoteche, centri commerciali frequentati da stranieri e residenti (in gran parte italiani) in vacanza.