• Dom. Dic 8th, 2024

Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Battuto, Battiato e il ferro di Carrara

DiMarco Germelli

Mag 16, 2023

Coltivo il parallelismo e, credete a me, è più rilassante della marijuana. Mi aggiravo, giusto ieri, per Carrara, quando, attraversando Piazza Matteotti, mi sono ricordato che, proprio lì, nell’ormai lontano 2001, si tenne quello che è stato l’ultimo concerto carrarino del grande Franco Battiato. Manco a farlo apposta, ricorre proprio questa settimana (per la precisione, giovedì 18) il secondo anniversario della morte del celeberrimo cantautore siciliano. Rimbalzando di coincidenza in coincidenza, in quello stesso 2001 usciva l’album del Maestrone intitolato “Ferro Battuto“. Ed ecco dunque che, ancora lì in Piazza Matteotti, il mio sguardo si è posato sulla pregevole tettoia di quel medesimo materiale, che fa bella mostra di sé, presso l’ingresso del supermercato, all’angolo con la vicina Via Roma. Ed ho riflettuto su come, quella che è meglio nota come “la città del marmo”, sia, di fatto, piena zeppa di “Ferro battuto”.

Tra -appunto- tettoie, vecchie insegne di bar o negozi, balconi, supporti per bandiere, fregi o lamelle per pulirsi le scarpe prima di rincasare, c’è di che farne una bella scorpacciata. Pertanto, se volete anche voi mantenere viva la memoria del buon Franco e di quella sua ultima esibizione carrarese, approfittandone, al tempo stesso, per ammirare tutte le meraviglie ferrose che punteggiano il  centro storico di Carrara, avete la mia completa e sincera benedizione. Per una migliore riuscita del tutto, piazzate negli orecchi le cuffiette e perdetevi per le strade di Carrara sulle note del sopracitato “Ferro Battuto”, nel senso dell’album.

 Un album che lo stesso autore ed interprete definì, a suo tempo: “… essenzialmente ludico. Un inno alla gioia di vivere, anche quando tocca le corde della malinconia”.

Da queste belle parole traspare come, anche la celebrazione di un passato che non tornerà mai più, o di qualcosa di ineluttabile come la morte, può comunque essere viva e calda, proprio come lo stesso ferro, che, come dice il saggio, finchè è caldo va…battuto😉

Voi battete dunque le strade del centro storico …il ferro verrà da sè!

Foto di Marco Germelli