In questa nostra digressione sulle Carrare varie ed eventuali, abbiamo toccato l’Italia alle più diverse latitudini, abbiamo valicato l’oceano e ci siamo spinti finanche agli antipodi della nostra penisola. Ma… se vi dicessi che esiste una Carrara perfino nelle profondità degli spazi siderali? Lo credereste? Ebbene, fatelo, perchè è proprio così.

Nel Novembre del 2007, l’astronomo amatoriale Vincenzo Silvano Casulli avvistava questo particolare corpo celeste e decideva, guarda un po’, di chiamarlo “214928 Carrara”, proprio per onorare la nostra cittadina. La Carrara dello spazio compie la propria rivoluzione  in quel della, cosiddetta, “Fascia Principale“, ovverosia la regione del sistema solare situata, grossomodo, tra le orbite di Marte e di Giove. Gli asteroidi vengono comunemente definiti, in astronomia, “pianetini” o “pianeti minori”…e, se ci pensate bene, anche una città, qualunque città, non è altro che un piccolo pianeta a se stante. Carrara, come appena detto, riesce ad esserlo nel vero senso della parola, liberandosi dagli angusti confini del mappamondo per sfondare la stratosfera ed arrivare perfino a librarsi nello spazio sterminato. Ricchi di questa nuova ricchezza, avete ancora voglia, come fanno in troppi, di parlarne male e di sminuirla? Ogni capitolo di questa piccola miniserie non ha mancato di sottolineare le incalcolabili, smisurate potenzialità della nostra bella realtà, ed anche questo, che del ciclo “Carrara è ovunque”, è l’episodio conclusivo, non può esimersi dal farlo. Pertanto, se possedete un buon telescopio, conoscete qualcuno che lo possiede, oppure vi accontentate di proiettarvi nei cieli con la forza dell’immaginazione, puntate lo sguardo verso il firmamento: la Carrara dello spazio è lassù a ricordarci, una volta di più, che “L’Universo è infinito ed in costante espansione”. Prima lo capirà anche la Carrara di quaggiù, molto meglio sarà👍😊