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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Stefania Sandrelli: la prima cosa bella

DiPierluigi Califano

Giu 4, 2022

“La prima cosa bella che ho avuto nella vita è il tuo sorriso giovane, sei tu.”

Forse Nicola di Bari si ispirò, per comporre il suo brano, al sorriso della giovane Stefania Sandrelli, quel sorriso così dolce, malinconico e al tempo stesso conturbante, che ha ammaliato generazioni di spettatori e attori. Stefania Sandrelli nasce a Viareggio nel 1946, la sua è una famiglia del ceto medio. Suo padre muore quando lei ha otto anni, quel sorriso rischia di spegnersi per sempre. I grandi dolori possono provocare due tipi di reazioni, la totale distruzione psicologica oppure il desiderio di farcela oltre le proprie forze.

Stefania Sandrelli esordisce a quindici anni nel mondo del cinema. Il film si intitola: Gioventù di notte, una pellicola che narra del disagio adolescenziale con un amaro finale. Arriva la grande occasione con un film di Luciano Salce. Il regista la chiama per recitare al fianco di Ugo Tognazzi, la pellicola si chiama: Il federale, è il 1961. Il suo sorriso ammalia il cantante Gino Paoli, i due iniziano una relazione. Lui è sposato, lei è minorenne, i giornali dell’epoca si accaniscono contro quell’amore che sembra rompere i canoni del perbenismo. Come sempre accade, l’amore fa più paura dell’odio. Stefania Sandrelli e Gino Paoli non si curano del clamore suscitato e vanno avanti. Sono anni magnifici e terribili, fatti di grande passione e violente liti. Nel 1963 Paoli compone: Sapore di mare, un classico che sfida il tempo. L’anno successivo nasce a Losanna, il frutto del loro amore, Amanda che prende il cognome della madre, anche lei diverrà un’attrice affermata. Nel frattempo, Stefania Sandrelli raggiunge il successo con Pietro Germi, che la fa recitare in due pellicole nelle quali il suo sorriso dolce e conturbante è protagonista: Divorzio all’italiana al fianco di Marcello Mastroianni e Sedotta e abbandonata. È ormai una stella del cinema.

Arrivano gli anni ‘70. Mentre nella sua Viareggio alla Bussola cantano Celentano, Mina, De André, Ornella Vanoni e cantanti internazionali come: Ray Charles, Louis Armstrong, Juliette Greco, Ella Fitzgerald e la divina Josèphine Baker, Stefania Sandrelli recita in ruoli sempre più importanti. Pellicole come: il Conformista di Bertolucci, C’eravamo tanto amati di Ettore Scola e Novecento. È accanto a veri miti, da Robert De Niro a Burt Lancaster, da Romolo Valli a Francesca Bertini, la diva famosa per il suo rapporto controverso con le tende alle quali si appigliava spesso e volentieri.

Dopo la fine della storia con Gino Paoli, si sposa nel 1972 con Nicky Pende, un imprenditore romano. I due hanno un figlio nel 1974, Vito. Si lasceranno nel 1976.

Gli anni ‘80 donano a Stefania Sandrelli il ruolo di Giovanna, l’amante di Mario, interpretato da Vittorio Gassman. L’episodio narra di un deputato del Partito Comunista che si trova in forte crisi esistenziale, una metafora sulle contraddizioni della sinistra italiana. La pellicola le permette di vincere il Nastro d’argento come migliore attrice non protagonista, la ragazzina toscana ha conquistato Roma e il cinema. È ormai un’attrice affermata e si può permettere di giocare e rischiare in un film di Tinto Brass, La chiave. Il suo sorriso è sempre più dolce e conturbante, diviene quello di una donna consapevole del proprio corpo, della propria bellezza. La fine degli anni ‘80 le donano il David di Donatello con il film: Mignon è partita. Lo vince come attrice protagonista, lo è nel cinema e nella vita.

Ha un nuovo compagno, Giovanni Soldati, un regista. Sono Gli anni ‘90, Stefania Sandrelli ha già recitato in oltre sessanta pellicole, Roma è la sua casa, alla Bussola di Viareggio nessuno canta più. Arriva la televisione, arrivano le serie TV. Vince il terzo nastro d’argento con la Cena di Ettore Scola. Recita nel film di Veronesi, Per amore solo per amore, forse la ragione di tutte le sue scelte di vita.

Il nuovo millennio la vede ancora protagonista in serie televisive, sempre molto credibile, sempre molto Stefania Sandrelli. Lavora con Gabriele Muccino, Ferzan Ozpetek, poi arriva il film che sembra scritto per lei, Paolo Virzì le offre il ruolo di Anna, la mamma più bella del mondo. È un viaggio sul filo dei ricordi in una Livorno da cartolina. Stefania Sandrelli vince un altro Nastro d’argento e commuove fino alle lacrime chi scrive questo articolo. Nel 2005 vince il Leone d’oro alla carriera, durante la 62° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, la caparbia ragazzina toscana è tra i grandi. Torna in televisione con la fiction: La grande famiglia, è un successo enorme. Stefania Sandrelli riesce ad incarnare la mamma, la donna amorevole, entra ancora di più nel cuore degli italiani. Oggi ha all’attivo oltre cento film, innumerevoli serie televisive, eppure ha ancora voglia di stupire, di raccontarsi. Stefania Sandrelli ha incarnato generazioni di donne. Dalla nonna saggia alla giovane contestatrice, dalla madre alla donna sensuale. Ha vissuto mille vite, interpretato mille ruoli, restando sempre la ragazzina toscana con il sorriso dolce e malinconico.