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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

“Per questa pandemia non mi ha fatto più andare ai compleanni, alle feste, in casa di amici, e di questo ne ho risentito…”

DiDiari Toscani

Apr 30, 2022

Anonimo istituto alberghiero G. Minuto di Carrara

Questo virus è stato per tutti una cosa bruttissima. Per alcuni di più, per altri meno. Per me è stato brutto stare in casa, perché non mi piace stare sola. Per fortuna, abitando in collina potevo a fare una passeggiata col cane, a fare un po’ di ginnastica, a volte con la mia vicina di casa, sfruttando tutte le bellissime giornate di sole e facendo passare il tempo un po’ più in fretta. Quando stavo in casa facevo le videochiamate con le mie amiche e amici, spesso ci allenavamo insieme per farci compagnia, a volte, invece, dedicavo il tempo alla casa, alle mie cose, soprattutto alla mia camera. Tutto questo mi aiutava a farmi sentire un po’ meno sola, dato che l’unica sorella che ho, non abita con me. Sono stata molto male, perché non potevo vedere mia nonna: ero tanto in pensiero per lei, che ha già una certa età ed abita da sola. Non volevo neanche rischiare di andarla a salutare, quando mia mamma le portava la spesa. Sono così legata a lei, perché è l’unica nonna che ho, ed io per lei sono l’unica nipote. Sono un po’ la sua spalla destra, la sua nipote preferita. Ha passato momenti di difficoltà ed io sono sempre stata al suo fianco, nonostante la mia età. Non saprei quanti ragazzi miei coetanei preferirebbero stare con la propria nonna anziché uscire e divertirsi. Certo uscivo, però le dedicavo anche molto del mio tempo. A parte questo dettaglio, il coronavirus mi ha fatto anche capire chi fossero le vere amicizie, e, infatti, ne ho perse alcune, che non lo erano. Anche quando, finalmente, siamo arrivati alla zona arancione, e, quindi, avevamo un po’ più di libertà, mia mamma non mi faceva comunque uscire volentieri, aveva molta paura, cosa che ha tutt’ora. Per questa pandemia non mi ha fatto più andare ai compleanni, alle feste, in casa di amici, e di questo ne ho risentito. Pensavo: tutti possono uscire e io no. L’avevo presa come se fosse una punizione e ci stavo male. Solo dopo ho capito che mia madre lo faceva per noi e per la nostra salute.

Riguardo alla scuola, quando è iniziata la didattica a distanza è stato veramente un momento difficile: non riuscivo a seguire e, quindi, ad apprendere. Mi distraevo con ogni minima cosa, come del resto tutti. I professori, nella scuola dov’ero precedentemente, non ci venivano neanche incontro. Erano pochissimi quelli che lo facevano: infatti, sono bocciata. La verità è che in quella scuola non mi ci trovavo, a prescindere dal Covid, però certamente la pandemia ha molto favorito la bocciatura. Adesso ci troviamo in una situazione discreta: i casi ci sono ancora, ma grazie al vaccino siamo un po’ più protetti. Per fortuna nella mia famiglia non c’è mai stato nessun caso, solo mia sorella da parte di babbo, ma lei abita col suo ragazzo. Insomma, tutti avranno passato momenti brutti e difficili per il virus, speriamo di uscirne del tutto al più presto e che non si aggravino altre situazioni come la guerra.