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Diari Toscani

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Il Caffaggio, l’antico cuore di Carrara

DiDiari Toscani

Gen 5, 2022

Il nome lo deve ai Longobardi, che scelsero il piccolo declivio collinare sul lato ovest del fiume Carrione, come luogo in cui costruire le abitazioni delle famiglie più facoltose: Cafadium, è, appunto, il nome originario, cioè “zona riservata ai nobili”.

L’origine del Caffaggio, tuttavia, è assai più antica e lo colloca come primo nucleo urbano della città di Carrara. Il centro storico di Carrara si sviluppò in epoca romana nella zona compresa tra Vezzala e il Caffaggio, come testimoniano i ritrovamenti di resti di edifici romani avvenuti in quella zona.
Intorno all’anno Mille, il cuore della città stava tra il Caffaggio e il duomo di Sant’Andrea, che si trovava sull’altra sponda del Carrione, e comprendeva un numero limitato di edifici detto Claustrum.
Nel 1212 venne costruita la prima cinta muraria della città e, nel corso dello stesso secolo, Carrara assunse definitivamente un assetto cittadino, che cominciò ad ampliarsi di pari passo con la sempre maggiore importanza della città come centro di produzione e lavorazione del marmo. Presto lo spazio all’interno delle mura si esaurì e la città cominciò ad espandersi anche al di fuori di esse, nelle immediate vicinanze, lungo le direttrici che collegavano la città con la Lunigiana. Di qui, un nuovo impulso per quartieri come Grazzano e come lo stesso Caffaggio, nei quali andarono a vivere i ceti meno abbienti, che non potevano permettersi le dimore signorili fiorite dentro le mura.

L’espansione delle attività artigianali legate al marmo, nel corso del ‘400, resero sempre più popolose le zone fuori dalle mura che continuarono a crescere fino alla metà dell’’800, quando, a seguito della costruzione della ferrovia marmifera e con la dislocazione dei laboratori nella pianura fuori dal centro di Carrara, si determinò un lento, ma incessante esodo della ricca borghesia verso i nuovi quartieri residenziali.

Il Caffaggio, Grazzano e il Baluardo, i tre quartieri distribuiti lungo la sponda occidentale del Carrione si caratterizzarono come quartieri proletarizzati e con l’andare del tempo caddero nell’incuria e nel degrado, dai quali sono riemersi solo in tempi relativamente recenti, grazie ad importanti opere di riqualificazione pubbliche e private, che hanno restituito alla città luoghi custodi di antiche memorie e scorci di inaspettata e suggestiva bellezza.

© Foto di Micol Giusti