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Diari Toscani

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Per non dimenticare: in ricordo di Alda Fruzzetti

DiDiari Toscani

Dic 28, 2021

Oggi la rubrica Per non dimenticare è dedicata a lei: alla Alda, l’antifascista, l’attivista, la lavoratrice, la moglie, la madre e la nonna. Alda Silvia Fruzzetti (1932-2021) è stata la “cantastorie” di Forno: scriveva versi e nelle sue poesie raccontava la vita, dalle storie sui cavatori alle manifestazioni religiose, dai proverbi alle credenze popolari senza dimenticare i valori della Resistenza e della lotta partigiana. Purtroppo, da alcuni anni, le nebbie dell’Alzheimer avevano avvolto la sua fervida memoria. Era stata una donna forte, combattiva. Non si stancava mai di ripetere che “quello che ho visto, che ho sentito, che ho provato quel giorno, con le mitragliatrici puntate su donne, anziani e bambini, lo racconterò fino a quando avrò voce”, riferendosi all’eccidio nazifascista del 13 giugno 1944, a Forno, frazione di Massa. Raccontava dei morti a Sant’Anna, dell’urlo delle madri, di Ciro Siciliano, il maresciallo eroe che diede la sua vita per salvare la popolazione, medaglia d’oro al merito civile. Raccontava delle sorelle quando tornavano dai viaggi in Garfagnana, attraverso la Tambura, e lei le aspettava ore e ore per un fetta di pane scuro.

Aveva 12 anni all’epoca degli orrori della seconda guerra e tutto era rimasto scolpito della sua mente. Narrava anche la storia del lavoro femminile alla filanda dove lavoravano sua madre e le sue sorelle, e le storie buffe per sdrammatizzare la guerra, la paura dei nazisti e dei fascisti. Lei, con tante donne del paese, era agli orti quando la fabbrica andò in fumo, udì lo scoppio delle bombe in quell’estate del 1944, vide sua madre e tante operaie strapparsi i capelli, disperate, perché “la filanda dava il pane”. Alda non si era mai arresa. Sapeva cantare, ballare, divertire grandi e piccini. Ogni evento era buono per regalare sorrisi di gioia: la befana non arrivava senza Alda, così come il carnevale e le feste del Primo Maggio. Non mancava mai alle cerimonie e alle commemorazioni dell’Anpi, a cui era iscritta. Sempre presente, accanto a Giuseppina Salvetti, la sorella di Aldo Salvetti, l’eroe crocifisso a Castagnola, medaglia d’oro al valor militare. Insieme, si ritrovavano in prima fila alle cerimonie del premio maresciallo Ciro Siciliano, promosso dall’associazione Eventi sul Frigido, dove Alda portava il proprio contributo di testimone, invitando i ragazzi a non dimenticare gli orrori della guerra. Una vita dura, difficile, quella di Alda Fruzzetti, fatta di tribolazioni, ma alimentata da una grande speranza e voglia di riscatto.

La giovane Alda saliva anche in cava, portando in testa sacchi di iuta pieni della sabbia necessaria per tagliare i blocchi di marmo da strappare alla montagna. E fu tra quelle pietre e quella polvere bianca che Alda s’innamorò di Paride. Rideva, ricordando il suo matrimonio celebrato con rito funebre e campane a morto, in fondo alla chiesa, perché né lei, né Paride avevano voluto rinunciare alla tessera del Pci. Già negli anni ’50 era attivista dell’Udi (Unione donne italiane) e nella lunga stagione della lotta femminista faceva propaganda dentro la casa socialista di Forno, distribuendo volantini in ciclostile – “andavo, a piedi, a prenderli a Carrara”, diceva – e informando le donne del paese, casa per casa, sui loro diritti. Ogni otto marzo, regalava le immancabili mimose sul ponte della casa (oggi ponte Amabile Alberti) , simbolo del lavoro e della lotta verso l’emancipazione femminile. Aveva lavorato come ausiliaria e cuoca nelle mense scolastiche, favorendo un clima di collaborazione con la comunità scolastica.

Ciao Alda, un vita vissuta da attivista, resistente, memoria storica delle tradizioni, dei bei canti femministi, e poi di fiabe, proverbi, filastrocche e storie del paese, ricucendo scampoli di vita passata per intessere un futuro migliore. Alda è stata una delle fonti orali a cui ho attinto per scrivere alcune pagine dei miei libri e tramandare pezzi di storia non solo di Forno, ma di una società in evoluzione.

© Foto di Angela Maria Fruzzetti