Nacque, nel 1809, come strada postale, con il preciso intento di rendere più vicine Massa e Carrara, unite amministrativamente da secoli, ma molto distinte nella percezione degli abitanti di ciascuna città, tanto da dover evidenziare, nell’attribuzione del titolo a chi governava il territorio apuano, il ducato di Massa e il principato di Carrara. A volere l’apertura della via sul valico della Foce – nome che poi è passato a indicare la strada fino ad oggi – fu, appunto, la duchessa di Massa e principessa di Carrara, Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone.
Maria Anna Bonaparte, detta Elisa, aveva un carattere forte e volitivo, capace di tener testa al carismatico fratello e, per questo, da lui molto stimata; aveva sposato il capitano Felice Baciocchi, nobile corso decaduto, contro il volere di Napoleone e aveva ottenuto per il marito il governo del principato di Lucca e Piombino e poi quello del ducato di Massa Carrara, probabilmente più per la fiducia che Napoleone aveva nelle sue doti di carattere e di abilità politica, che per i meriti del marito. Ed Elisa Bonaparte Baciocchi non tradì le aspettative del fratello, lasciando il suo personale segno nei 18 anni del suo governo su Massa e su Carrara.
In terra apuana era arrivata trionfalmente il 20 dicembre del 1807, prendendo il posto di Beatrice D’Este, ultima discendente dei Malaspina, storici regnanti del territorio della Toscana nord-occidentale. Il ducato di Massa Carrara le era stato assegnato un anno prima dal fratello. L’attesa del suo arrivo ufficiale era stata determinata dai lavori di restauro del Palazzo Cybo Malaspina – Palazzo Ducale – nel quale, per l’occasione venne organizzata una festa principesca. La grandiosità era il segno di Elisa Bonaparte Baciocchi, raffinata e amante del bello: a lei si devono i preziosi decori di Palazzo Ducale e la risistemazione della piazza, all’epoca dedicata a Napoleone, oggi piazza Aranci, con la demolizione della chiesa di San Pietro, costruita nel ‘500. La sua strategia politica era quella di abbagliare con un nuovo sfarzoso e efficiente per cancellare le tracce del passato, ma ridurre tutto il governo di Elisa Baciocchi a una mera ostentazione di ricchezza sarebbe ingiusto e riduttivo: lei ebbe grandi intuizioni innovative e molto senso pratico. Intuì la centralità di Carrara nel mondo della scultura europea e colse la potenza degli interessi economici legati al marmo: per questo fondò la banca Elisiana, in grado di sostenere finanziariamente il mercato del lapideo; volle ed ottenne una rifondazione dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, perché convinta della necessità di farla diventare il punto di riferimento dello sviluppo del territorio apuano, per cui emanò un nuovo decreto che definiva l’assetto funzionale dell’istituto e i ruoli di ogni figura professionale. Si adoperò per portare a termine i lavori di bonifica delle aree paludose della Marina e poi, volle una strada che rendesse più veloce il collegamento tra Massa e Carrara, che fino ad allora era avvenuto solo nella pianura costiera tra i due centri urbani. La via della Foce fu una sua un’idea, nell’ambito di un progetto di miglioramento della rete stradale, allora molto carente, che determinò un grande impegno economico da parte dell’amministrazione. Il progetto della nuova strada postale venne approvato da Elisa Bonaparte Baciocchi nel 1807, pochi giorni dopo la vittoria di Bonaparte sullo zar Alessandro I di Russia. Per questo motivo il primo nome della nuova strada fu via Friedland, dal luogo in cui si era svolta la battaglia. I lavori partirono subito a ritmo sostenuto ma, dopo un anno si impantanarono, tanto che l’amministrazione dei ponti e argini di Lucca, che aveva in carico il progetto, decise di affidare la supervisione dei lavori a Giacinto Garella che li portò a termine il 9 settembre del 1809. La nuova strada che si inerpicava sulle colline che dividono, a monte, Massa da Carrara, arrivava a 226 metri sul livello del mare e riduceva di molto il viaggio tra le due città.
Nel luglio del 1814, Elisa Baciocchi lasciò il ducato di Massa, restituendo il trono a Beatrice D’Este. La via della Foce continuò a essere usata per collegare le due città e aumentò assai di importanza tanto da essere oggetto, nel 1834 di un’acquaforte che ritrae il punto del valico e la vista panoramica su Massa, realizzata dall’incisore parigino Pierre Eugene Aubert (foto in copertina), specializzato in raccolte illustrate. Curiosa e assolutamente unica l’indicazione geografica riportata sull’incisione: Massa di Carrara.