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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

L’anello di Michelangelo

DiCristina Maioglio

Mar 26, 2021

Fu una scelta volta al risparmio quella che portò Michelangelo a scoprire le cave sul monte Altissimo. Da lì uscivano, già da tempo, i marmi di Seravezza, considerati, però, meno pregiati rispetto alle varietà purissime che offrivano le cave di Carrara. Le regole, tuttavia, nel 1517, le dettavano i committenti e la richiesta fatta da papa Leone X era improntata all’economia e all’intenzione di favorire la Versilia, terra appena donata ai fiorentini. La commessa era la facciata  di San Lorenzo a Firenze, la chiesa di famiglia de I Medici per la quale il papa, che era il figlio di Lorenzo il Magnifico, aveva indetto un concorso, invitando personalmente Michelangelo a partecipare. Ad aggiudicarsi il bando fu proprio il Buonarroti che, quindi, tornò nella terra del marmo a cercare i materiali di cui aveva bisogno. Per questo motivo Michelangelo si inerpicò lungo le pendici del monte Altissimo trovando il marmo che sembrava “zucchero”, perfetto per il suo progetto, ma scoprendo anche che le vie di collegamento tra la cava e il piano erano assolutamente inadeguate per il trasporto dei blocchi. Con l’appoggio del papa, decise di costruire una nuova “strada per la carra de’ marmi”, che dalla cima dell’Altissimo permettesse di portare i blocchi fino al mare, dove, caricati sulle imbarcazioni avrebbero risalito il corso dell’Arno fino a Firenze. Tracce, tra leggenda e realtà, del passaggio di Michelangelo sono disseminate ovunque, lungo la via che prese il suo nome e ben due borghi come Riomagno, sulle montagne e Forte dei Marmi, sul mare, vennero creati grazie alla sua presenza. Dopo tre anni, però, la spesa, per il papa, era diventata più grande dell’impresa e il contratto con Michelangelo venne rescisso. La chiesa di San Lorenzo, ancora oggi è priva della facciata mentre la via di Michelangelo è diventata una meta particolarmente amata dagli appassionati di trekking e di arte.

Il giro è un anello che parte e ritorna a Seravezza ripercorrendo i luoghi di Michelangelo. La prima tappa è Riomagno, oggi un borgo di trecento abitanti affacciato sulla riva destra del fiume Serra, lungo la strada che da Seravezza cresce con dolcezza verso il Monte Altissimo. La sua storia si perde nel tempo facendo risalire la sua fondazione, avvenuta  per mano di popolazioni germaniche, alle invasioni barbariche. Ma agli inizi del ‘500, Riomagno era solo un piccolo raggruppamento di case di contadini che venne invaso da una folla di scalpellini chiamati dal Buonarroti da Settignano per scavare la strada per i carri del marmo. Le case e le persone si moltiplicarono in fretta e Riomagno divenne un borgo che presto rivendicò anche la sua autonomia. 

La seconda tappa è Fabiano la cui fondazione sembrerebbe risalire al secondo secolo a. C. e sarebbe attribuita ai coloni che  i Romani portavano a Roma dopo la vittoria sui Liguri Apuani.

Il giro prosegue giungendo, facendo una piccola deviazione, alla piccola Pieve romanica di San Martino il cui rosone in marmo, secondo un’informazione che ha cavalcato i secoli, sarebbe stato realizzato proprio dal grande scultore. A fianco della chiesa all’epoca di Michelangelo, sorgeva l’ospedale di Santa Maria, che serviva anche per accogliere i pellegrini di passaggio sulla mulattiera che dal Granducato di Toscana portava al Ducato di Modena. Nel 1600 la struttura venne trasformata nell’Oratorio dell’Annunziata  i cui resti sono, oggi, utilizzati come scenario di eventi culturali. Riprendiamo il nostro sentiero per raggiungere Azzano, borgo medievale ai piedi del monte Cavallo, risalente al dodicesimo secolo, nato in stretta relazione con la coltivazione delle cave di marmo.  

L’ultima tappa del percorso è Malbacco, il luogo in cui il fiume Serra, crea una cascata spettacolare (pozza della Madonna) che si getta in ampie pozze di acqua cristallina, vere e proprie piscine naturali che, in estate, richiamano un gran numero di visitatori. Da lì si ritorna alla vicina Seravezza chiudendo l’anello disegnato da Michelangelo.