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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

La piazza si mette in discussione   

DiPietro Marchini

Feb 24, 2023

Buona giornata a tutti, sono una piazza di Marina di Carrara, mi è stato assegnato un nome importante di cui vado orgogliosa, mi chiamo Gino Menconi, scusate il bisticcio, ma noi piazze non diamo importanza al sesso, in ricordo dell’eroe, medaglia d’oro della Resistenza, ucciso dalle SS tedesche a Bosco di Corniglio il 17 ottobre 1944.

Negli ultimi duecento anni ho assunto vari aspetti, di cui non sempre sono stata fiera. Fui molto felice quando, all’inizio del terzo millennio, dopo avermi liberato dal parcheggio di auto e vestita interamente di marmo, le autorità mi permisero di interrompere via Maggiani perché ritennero più importante veder giocare i bambini senza pericoli. Ma fui anche felice per la bella fontana nuova di zecca opera dello scultore Mohamed Sazesh: “la colonna del sole” circondata da 230 allegri zampilli e illuminata di notte da fari di vario colore, immersi nella vasca.

Oggi, nell’anno 2023, mi ritrovo con un vestito costantemente rovinato: “la colonna del sole” sembra piuttosto quella del tramonto, gli zampilli sono pure lacrime disperate, anzi, è già un po’ di tempo che, avendo perso tutte le speranze, ha smesso anche di piangere, i fari sono malinconicamente spenti.

C’è anche chi sostiene che mi sono appropriata del giardino antistante la chiesa della Sacra Famiglia, ma a questo si può rimediare, consiglio di trasformare in giardini le due pinete incolte, separate da me dalla via Garibaldi, attualmente usate come vespasiano. Anche per recuperare quello che i nostri antenati avevano realizzato, per esempio la magnolia nella prima pineta e la vasca con pesci e cigni nella seconda, attualmente terrapieno con il Molosso Latrante di Luigi Telara. Anche queste potrebbero diventare uno spazio attrezzato per bambini come il Parco Puccinelli.

Scusate se una piazza fa riferimento ad un parco, ma un po’ lo invidio, soprattutto nella bella stagione quando, con i suoi grandi alberi, almeno quelli rimasti dopo il fortunale del 18 agosto, consente ai marinelli e a chi viene in vacanza, di trovare refrigerio dalla calura estiva. Qui da me la gente viene la sera, quando il mio manto comincia a raffreddarsi dopo le scottature del giorno. E allora posso permettermi una domanda? Ma perché piantarmi intorno quei pali altissimi e spelacchiati che mi fanno venire l’agoràfobia?

Vi prego di credermi, io non voglio candidarmi per un posto al sole, ne ho anche troppo d’estate quando i suoi raggi mi tormentano per tutto il giorno. Il mio vuole essere un richiamo alla manutenzione periodica dell’ambiente, secondo la logica che un paesaggio pulito e sano invita gli esseri umani a comportamenti corrispondenti.

Vi aspetto tutti per sereni e importanti suggerimenti.