foto di Silvia Meacci
Immagini enormi, coinvolgenti, in movimento. Sulle pareti di Rifugio Digitale, suggestivo spazio espositivo ricavato da un tunnel antiaereo. Per il ciclo Il Corpo che Abito, mercoledì 29 gennaio, è stata inaugurata “Pelle”, la personale della fotografa milanese Giulia Bersani che porta al centro dell’obiettivo il corpo nella sua unicità, espressività e potenza sovversiva. “È un lavoro che nasce dal mio bisogno di mostrare quello che sui social non avrei mai potuto osare, dalla voglia di esperire in prima persona questa osservazione dei corpi e di condividerla. Sono molto soddisfatta perché l’allestimento di Rifugio Digitale permette una fruizione delle foto particolarmente immersiva e fluida”, ha detto l’artista, già conosciuta per i suoi scatti sui social, nel campo della moda e della scena musicale. Sono celebri i suoi ritratti al rapper Massimo Pericolo e Madame.

La mostra si rivela un’esperienza interessante. Inizialmente, con uno sguardo ampio, si osservano i primi piani di corpi maschili e femminili in pose che richiamano talvolta ritratti antichi, in una corrispondenza ideale tra epoche.

Successivamente gli occhi dell’osservatore si concentrano sui dettagli in un processo di immedesimazione e complicità. Si affina l’attenzione sui peli pubici e ascellari, sui calli delle dita dei piedi, sui rossori, sulle irregolarità: labbra screpolate, unghie sporche, efelidi, palpebre chiuse e grinzose, rughe, smagliature, cellulite, nei, foruncoli, denti macchiati, capezzoli turgidi e pinguedine.

Nelle naturali discromie, nei segni lasciati dalla lingerie troppo stretta, nella rilassatezza, la pelle si ribella ai diktat estetici. Insabbiata, arrossata, ferita, cicatricizzata, madida, sgranata, tatuata, morbida, rugosa, floscia e soda. Lartista la mostra con coraggio e senza pudore fino a evidenziare anfratti e pieghe nascoste. Gli scatti di Giulia, che fotografa solo su pellicola, esaltano la corporeità e la naturalezza, e fanno emergere una selvatichezza che al tempo stesso trasuda di forte sensualità.

Per i visitatori è un riconoscersi nelle foto. Siamo noi, genere umano, primitivo e pulsante, siamo noi. Corpi liberi che respirano, amano, si abbracciano e sfuggono alle costrizioni dei canoni imposti dalla società.
Fino al 23 febbraio 2025