In questi tempi difficili di conflitti che sembrano infiniti, la frase che vorremmo ascoltare è senza ombra di dubbio: “La guerra è finita”. Un uomo che ha avuto il privilegio di pronunciare la suddetta frase, è stato, nel secolo scorso, Corrado Mantoni. Nacque a Roma il 2 agosto 1924 da genitori di origine marchigiana. Corrado Mantoni si diplomò al liceo classico Mamiani e si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza, mentre il mondo era in fiamme a causa di una guerra. Mantoni entrò nell’organico della radio alleata che aveva liberato Roma nel giugno del 1944. L’anno seguente l’EIAR emise un bando per giovani giornalisti e Corrado Mantoni partecipò vincendolo. Divenne, grazie alla buona dizione e al timbro unico e riconoscibile della sua voce, un annunciatore e il 9 maggio del 1945 fece l’annuncio più importante della sua vita e di quella di milioni di italiani: “La guerra è finita”. Annunciò anche la nascita della Repubblica e la morte di Trilussa, un altro illustre romano. La radio fu il suo primo grande amore e in quel periodo, Carlo Romano un grande attore e doppiatore, gli suggerì un nome d’arte e Mantoni scelse semplicemente Corrado. Celebre fu in seguito una battuta di Totò che lo apostrofò: lo scognamato. Il nuovo Corrado divenne sempre più popolare e lanciò Alberto Sordi. Uno dei suoi autori era Ettore Scola. Negli anni cinquanta dello scorso secolo, portò nelle piazze e nei teatri italiani numerosi spettacoli. Era accompagnato da personaggi come: Nilla Pizzi, Oreste Lionello, Teddy Reno, Mario Scaccia, Fiorenzo Fiorentini. L’avvento della televisione non poteva esimersi di coinvolgere un personaggio dotato di tale pacatezza sorniona. Corrado condusse Un due tre nel 1955 e Music Hall nel 1956. Poi ancora Rosso e nero, avendo come valletta Sophia Loren. Negli anni sessanta partecipò a qualche pellicola cinematografica, interpretando, più che altro, se stesso. Tornò alla televisione per condurre programmi di enorme successo fra cui, L’amico del giaguaro e Controcanale. Sempre in quegli anni Corrado presentò nel 1965, La prova del nove che era abbinata alla Lotteria di Capodanno. Nel 1970 e nel 1971. Corrado presentò Canzonissima, una gara canora molto importante in quel periodo. Lanciò Raffaella Carrà, un’artista che avrebbe calcato le scene per molti anni diventando una diva internazionale. Sempre in tema di gare canore, nel 1974 arrivò il palco del Festival di Sanremo: in quella occasione fu affiancato da Gabriella Farinon. Dalla fine degli anni sessanta Corrado fu protagonista di uno dei programmi più longevi della storia italiana. Un contenitore nel quale si esibivano dilettanti allo sbaraglio, come venivano chiamati, dal titolo alquanto significativo: La corrida. Il format della Corrida fu trasmesso prima in radio e poi in televisione, dove i telespettatori poterono ammirare e sorridere del volto sempre ironico e mai sfottente di Corrado nei confronti dei partecipanti al programma. Il 13 luglio 1978 avvenne un incidente che avrebbe potuto porre fine alla vita di Corrado. Di ritorno da un’esibizione del Rally canoro, in auto insieme alla compagna Marina Donato e alla soubrette Dora Moroni, la sua Lancia Gamma 2500 uscì di strada e si scontrò contro il guardrail. Corrado ebbe varie fratture, la sua compagna ne uscì praticamente illesa, Dora Moroni ebbe la peggio restando in coma per circa due mesi. Corrado tornò in tv con l’edizione del 1979 di Domenica in, il contenitore televisivo che faceva compagnia agli italiani in quel periodo. Nel 1982 passò alla Fininvest, non prima di essersi tolto qualche sassolino dalle scarpe con alcuni dirigenti RAI. Condusse, per molte stagioni, Il pranzo è servito, un quiz televisivo che era legato alle varie pietanze. La corrida andò in onda ininterrottamente sulle reti che nel frattempo erano diventate Mediaset, in quel periodo Corrado tornò in RAI e condusse un Fantastico, insieme a Raffaella Carrà. L’esperienza di Domenica in fu ripresa sulle reti Mediaset con il programma Buona domenica, il classico contenitore festivo che riuniva le famiglie nei pomeriggi invernali. Corrado è stato molto attivo anche come autore, insieme a suo fratello Riccardo Mantoni e ha scoperto personaggi come Dario Ballantini e Neri Marcorè. Nel giugno del 1996 sposò la sua compagna da 23 anni, Marina Donato e l’anno seguente salutò il suo pubblico durante una puntata della Corrida, recitando una poesia con gli occhi lucidi dalla commozione. Corrado venne celebrato, insieme a Mike Bongiorno e Raimondo Vianello, come pioniere della televisione italiana in uno speciale intitolato: I tre tenori, condotto da Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana. La sua voce roca e inconfondibile era dovuta anche e soprattutto alle tante, troppe sigarette fumate. Proprio a causa di questa consuetudine, gli venne diagnosticato un carcinoma del polmone. Corrado Mantoni, semplicemente Corrado, è morto l’8 giugno 1999 all’età di 74 anni. È stato un presentatore, un attore, un artista, un volto che ha accompagnato gli italiani nella televisione italiana e ha pronunciato la frase più bella per la nostra nazione vituperata da una dittatura: “La guerra è finita”.
