Mi hai accolto sotto il tuo ombrello un giorno di primavera
per riparami dai raggi del sole
ti ho visto ritto appoggiato ad un muro di pietra dal sapore antico
l’inferriata di una finestra sosteneva il tuo braccio
ma tu non eri dentro, eri libero come l’aria fresca che anch’io respiravo
tu non badi alle mode, non segui la martellante propaganda
ho sentito nella paglia che riempie il tuo corpo
il profumo intenso di una stagione passata
tu non rispondi, non puoi o forse non vuoi
non ami parlare con chi non sa ascoltare
molta storia hai visto passare in questo millenario vicolo
in questo borgo suggestivo ed ospitale
tante volte hai sentito il fragoroso rumore degli eserciti
il crepitare delle armi, l’arroganza di comandanti ed alti prelati
ma tu sei rimasto te stesso, non hai seguito la storia
anche perché non avresti potuto con i tuoi piedi di pietra
l’uomo non sta fermo, si evolve, muta di continuo
è nella sua natura sbagliare e poi correggersi per tornare a sbagliare
è un cammino lungo quello che deve compiere
ma noi sappiamo che un giorno troverà il suo felice approdo
se molti uomini perversi avessero la testa di paglia come la tua
l’umanità intera arriverebbe molto prima alla meta agognata
intanto io proseguo il mio cammino che da Cascio sul monte Perpoli
mi condurrà in altri borghi della Garfagnana
restare un poco con te mi ha dato nuova speranza
tornerò a trovarti, ma tu non muoverti da qui.