foto di Silvia Meacci
Agli occhi di molti fiorentini, il capoluogo toscano appare stagnante e immobile, sempre uguale a se stesso e soffocante per continui lavori stradali, vie congestionate, massiccia presenza di turisti. Affinché Il flusso dei visitatori, in teoria fonte di vivacità e diversità, nonché di ricchezza, venga percepito e vissuto dalle persone del luogo con una prospettiva differente, si rende necessario migliorare la qualità di vita dei residenti. Si deve riconoscere che Firenze non è una città statica, bensì scenario di molte opere di riqualificazione urbana: l’illuminazione a led è adesso in 1415 strade, sono aumentate le piste ciclabili, ci sono 10 mila alberi nuovi, si sono restaurate opere d’arte, porte, mura storiche e si stanno creando le arterie su rotaie per collegare le aree della città metropolitana al centro. Sono state completate, o sono in corso d’opera, realtà centrali come il Complesso di Sant’Orsola o, in periferia, la Manifattura Tabacchi, ex fabbrica degli anni trenta, abbandonata dal 2011 e rilevata da una società di fondi che intende rigenerare gli edifici esistenti, strutturandoli in un vero e proprio quartiere con abitazioni, servizi, scuole, teatro, uffici, al fine di attrarre studenti, lavoratori e anche turisti.
Nonostante le migliorie apportate, nessuno nega il persistere delle forti criticità abitative dei residenti. Gli appartamenti del centro sono sempre più spesso offerti in affitto a prezzi esorbitanti ai turisti, i cui trolley occupano e rantolano sui marciapiedi, già di per sé stretti e sconnessi. Si assiste a un’invasione dei turisti e a un esodo dei nativi verso le periferie o i sobborghi satellite. Come gestire l’overtourism? Come decongestionare il centro storico e suddividere la pressione dei flussi dei visitatori? Durante l’incontro “La gestione del turismo nel centro storico di Firenze”, a conclusione di un workshop regionale europeo sullo sviluppo delle sinergie locali tra i siti designati dall’Unesco, tenutosi il 20 aprile alla Camera di Commercio di Firenze, sono stati commentati i dati sui flussi turistici grazie al direttore scientifico del Centro Studi Turistici, Alessandro Tortelli, condivise le idee risolutive di Peter Debrine, esperto Unesco e Bert Smit, ricercatore Senior alla BUAS e inoltre sono state raccontate esperienze di sviluppo urbano fiorentino e gli esempi virtuosi di Scozia e Creta. La giornata di studi è stata voluta da Alessia Bettini, vicesindaco di Firenze, che, citando una frase di Rilke, “Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi, molto prima che accada”, ha affermato che il compito della politica, per gestire il turismo, è orientare le rotte del futuro con un lavoro sinergico di competenze. Firenze deve essere un hub di promozione, deve espandersi e creare sinapsi con altre realtà, località di attrazione storica, paesaggistica, artistica, disseminate nel territorio toscano e facilmente raggiungibili dal capoluogo.
Molto illuminante è stato l’intervento di Bert Smit, ricercatore olandese sulle esperienze sostenibili per il turismo e il tempo libero. “Il futuro del turismo . ha detto Smit – è un approccio ecosistemico in cui si trovi un equilibrio tra il livello di soddisfazione dei residenti e dei visitatori. L'”Homo Touristicos Americano”, in ciabatte e in bermuda, deve convivere con l'”Homo Shopperensis Toscana”, la signora che viene dalla provincia il sabato a fare shopping. Smit ha raccontato la sua esperienza lavorativa in uno zoo in cui si rese indispensabile creare delle aree tematiche e di divertimento per dirottare le famiglie e decongestionare il flusso all’interno del parco zoologico. Per mantenere un equilibrio deve nascere un “commensalism”, una simbiosi, come succede tra l’uccellino che ripulisce i denti del coccodrillo e il coccodrillo stesso, insomma si deve far sì che i turisti e i residenti si fondano e convivano in un’interconnessione vantaggiosa per tutti. Come si arriva a tutto ciò? Attraverso l’utilizzo delle risorse locali che sono rinnovabili e non vengono esaurite dalla presenza del turista, attraverso il decentramento con attrazioni esclusive e appetibili per cui si possono fare anche degli spostamenti più lunghi pur di gustare un’esperienza unica. A Rotterdam esiste un hotel costosissimo ricavato da un vecchio bunker e, sempre in Olanda, strutture temporanee e artistiche, che sottolineando la straordinarietà dell’evento, costituiscono realtà abitative turistiche molto ambite. Indispensabili l’informazione e il rispetto delle regole, oltre all’ uso delle competenze di un team di esperti e, naturalmente, l’analisi dei dati”.
Nel 2023, su 2.784.804 turisti arrivati a Firenze, 2.029.877 si sono sistemati nel centro, quartiere 1 . Ma qual è l’identikit del turista post-pandemia? Sempre maggiori sono le presenza straniere, il mercato americano si conferma il primo del mercato estero. Seguono il Regno Unito, la Francia, la Spagna, la Germania e il Brasile. I mercati asiatici non hanno ancora raggiunto i livelli degli anni pre-pandemia. Gli italiani in visita a Firenze arrivano, in ordine, dalla Lombardia, poi dal Lazio, dalla Campania, dal Veneto, dalla Toscana e dal Piemonte. I posti letto nel comune di Firenze sono 22.983 ( alberghiero ) e 14.670 ( extraalberghiero ). Stabile è la durata della vacanza, ma in calo rispetto a prima del Covid. I flussi cambiano continuamente nei vari trimestri. È importante comprendere e studiare sia consuntivo che dashboard, con le informazioni in tempo reale, per attuare un’analisi predittiva. Ci sono tuttavia numeri che sfuggono all’analisi. Per esempio risulta difficile contare i turisti che non soggiornano a Firenze, ma che arrivano in città da altre località toscane. A Firenze poi ci sono più di 45 università straniere e 18 scuole di lingua e cultura italiana. Si tratta di cittadini temporanei, studenti, lavoratori e nomadi digitali che diventeranno in futuro ambasciatori della nostra città, portavoce della loro esperienza. Fondato dalla Fondazione Destination Florence, esiste “Be-long”, politica di supporto per chi viene da lontano a studiare e abitare qui. “Be-Long” ( geniale il gioco di parole per alludere al “soggiorno lungo” e al “senso di appartenenza”) offre informazioni e sostegno per ciò che riguarda Housing, Study, Live, Work, Benefit, per integrare e facilitare agli stranieri la permanenza e l’interazione con i cittadini. https://belong.destinationflorence.com/