Ce lo insegna Don Camillo, nell’infinita saggezza che prendeva, più che mai, corpo nelle memorabili scene di dialogo con il crocifisso ligneo della chiesa di Brescello, presenti in tutti i film della fortunata saga ispirata alle opere di Guareschi. In una di quelle scene, prendendo in giro il nemico Peppone per un suo manifesto elettorale completamente sgrammaticato, il collerico parroco dice: “Stolto è, secondo me, chi, avendo una gamba sola, vuol partecipare a una corsa podistica”. Il Cristo di legno prontamente gli ribatte: “Don Camillo, tu bari! Chi manca d’una gamba non la può acquistare: chi non sa la grammatica la può imparare. Se non la sa è perché nessuno gliel’ha insegnata”. Poi, memorabilmente, lo stesso crocifisso conclude: “Non è la grammatica che conta, ma il cuore!”. Un insegnamento importantissimo e più che mai attuale: l’azione più misera che si può commettere in una argomentazione, è quella di aggrapparsi agli errori di grammatica e di sintassi dell’avversario. Quelli che contano, in qualunque argomentazione, sono – lo dice il termine stesso – gli argomenti.
E, se l’argomento è l’Amore, nella sua accezione più pura, si può soltanto ascoltare e tacere stupefatti. O, nel caso specifico, leggere e tacere stupefatti. Perchè pur sempre di graffiti si tratta, per quanto oramai parecchio sbiaditi ed immersi, nella zona più buia della Galleria di Carrara, sul muro subito alla vostra destra, entrando dall’ingresso di Via D’Azeglio, di fianco alla banca.
“SARA SEI PIU BELLA DELLE TUE AMICE”;
“SARA CIAI DEI BELL OCCHI”;
“SEI PROPIO UNA PRINCIPESE COME LE FAVOLE”;
Firmandosi poi, in calce a cotanta dichiarazione:
“DAL TUO CONNIATINO”
Se le tue dichiarazioni sono sgrammaticate, ma dentro ci sono sentimenti veri, hai comunque vinto….sia che tu ti candidi alle elezioni come Peppone, sia che tu sveli la tua anima alla donna della tua vita😄