Una volta, quando una persona non era capace a fare qualcosa, si era soliti consigliargli di darsi all’ippica. Non so bene per quale motivo, nel tempo, sia stato coniato questo detto popolare, dal momento che cavalcare o comunque, praticare uno sport che coinvolge totalmente uomo e cavallo, non è una cosa davvero facilissima. Immagino, col beneficio del dubbio, che questo consiglio sia nato, partendo dal principio che il cavallo possa essere più intelligente di chi lo cavalca, per cui non sia necessario avere doti particolari perché tanto fa tutto l’animale e sicuramente non sbaglia. Qualcuno però, nella lontana Finlandia (è lontana la Finlandia, è dopo Bergamo la Finlandia, cit.), ha avuto un’idea più innovativa, tanto che, pur dandosi all’ippica, ha deciso di sostituire il cavallo con un bastone con appiccicato in cima una testa di cavallo, proprio come si faceva da bambini ed i nostri cavalli erano le scope di casa. Tolto che questa storia della testa di cavallo mi fa tornare in mente una scena del film “Il padrino”, questa, chiamiamola attività, nata in sordina agli inizi degli anni 2000, è diventata una vera e propria disciplina sportiva che coinvolge, per lo più, ragazze in giovanissima età, con tanto di gare e competizioni in giro per il paese. I partecipanti si riuniscono in palestre e palazzetti, ma anche campi sportivi, dove si cimentano in gare di stile e abilità. Spiego: così come con i cavalli in carne ed ossa, si fanno gare di dressage e di portamento. Le ragazze (continuerò a citare loro perché in tutti i video e le notizie a cui ho attinto si vedono solo loro ma è un’attività aperta anche ai maschi) trottano con il “cavallo” fermo tra le gambe e le briglie ben strette in mano mimandole andature equine, facendo attenzione ad eseguire dei passi ben distesi ed eleganti. Se dovesse capitarvi di camminare o passeggiare per le strade ed i sentieri finlandesi e vedete qualcuno che cavalca una scopa, fingendo che sia un cavallo, non chiamate la neuro, perché sicuramente si starà allenando per qualche gara. Le gare di abilità, invece, consistono in un pratico e veloce circuito che il partecipante deve effettuare nel minor tempo possibile, seguendo un percorso stabilito e facendo attenzione a non toccare o abbattere gli ostacoli che si trovano davanti. Da regolamento, possono variare da un’altezza di 20 centimetri a più di mezzo metro, ma ne ho visti alcuni davvero più alti e credetemi, per saltarli bisogna avere buone gambe e tanta precisione collegata ad una discreta velocità. Nara Aarlin, che potete vedere tranquillamente trottare cercando di tenere le ginocchia il più in alto possibile in alcuni video su Youtube, ha dichiarato che, ignorando lo scetticismo iniziale dei suoi compagni, nella pratica di questa attività ha trovato la sua dimensione e, proprio descrivendo alcune fasi del campionato nazionale che per ora non è ancora riuscita a vincere, mostra due diversi tipi di cavalcatura: con bastone corto per facilitare la gare ad ostacoli ed a bastone lungo per un miglior bilanciamento durante le competizioni di dressage. Anche l’apparente atteggiamento della testa di cavallo fa parte dello stile con cui l’atleta si presenta in pista: più protesa verso l’alto o più abbassata, a seconda di come, veramente, gli equini approcciano le gare.
Gli amanti di questa disciplina amano anche fabbricarsi la testa di cavallo, dando sfogo alla propria fantasia con criniere bianche o nere e questo ci fa capire come in realtà, anche la presentazione, più del cavallo che dell’atleta, a giudicare dai video, è molto importante. Una testa ben acconciata con trecce e lavorazioni del crine oppure decorata con cappellini e ornamenti di vario genere, sarà sicuramente accolta meglio dai giudici, che ne terranno conto valutando non solo la corretta esecuzione dei vari passi e delle andature proposte. Se per caso vi venisse in mente di guardare, giusto per curiosità, i prezzi delle varie cavalcature, tenetevi però ben saldi alla sedia, perché non ve la cavereste con pochi spicci. Provate e poi ditemi se non ho ragione. Inutile dire che l’hobbyhorse, questo il nome ufficiale dell’attività, ha calamitato a sé le attenzioni degli animalisti, non fosse per il fatto che in questo modo si pratica uno sport sano, senza provocare nessuno stress agli animali. Inutile ricordare loro che la simbiosi che si viene a creare tra un uomo ed un cavallo vero valica ogni limite affettivo, per cui ritengo questa una sterile provocazione, ho visto persone piangere perché il loro cavallo si era ferito. Ma la finisco qui e vado oltre. La vera star ed in un certo senso promotrice è tale Alisa Aarniomäk, che iniziando 11 anni fa a praticare, è diventata campionessa ed allenatrice a vario titolo, le squadre che si sono formate nel tempo assumono il titolo di scuderie.
Se con questo articolo ho acceso la vostra fantasia, non troverete difficile reperire del materiale in rete, con video, articoli più dettagliati, nomi di campioni ed addirittura il sito ufficiale della Federazione finlandese di hobbyhorsing. Su youtube è possibile anche trovare un originale film documentario intitolato “Hobbyhorse revolution” della regista Selma Vilhunen, è in finlandese ma non preoccupatevi, ci sono i sottotitoli in italiano.
Se poi questa pratica vi ha convinto totalmente non resta che prendere una scopa e cominciare a trottare un po’ dove vi pare, perché l’importante non è il cavallo e nemmeno il luogo, l’importante è avere il coraggio di farlo.