Il 10 marzo ricorre l’anniversario della morte di Giuseppe Mazzini, avvenuta a Pisa nel 1872 e ogni anno l’Associazione Mazziniana di Carrara organizza un evento in cui si celebra il patriota genovese con l’obiettivo di legare la sua eredità politica e culturale ai temi dell’attualità. Il 9 marzo, ore 17, presso il Palazzo Binelli, Via Verdi 7, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, l’AMI, in collaborazione con l’Associazione Ferruccio, ha invitato a parlare del pensiero di Mazzini il professor Fabio Bertini, presidente del Coordinamento Nazionale delle Associazioni Risorgimentali, il dottor Michele Finelli e l’avvocato Sara Coluccini, rispettivamente presidente e vice-presidente dell’AMI nazionale. Coordina gli interventi l’avvocato Chiara Lavagnini, presidente della sezione AMI di Carrara intitolata a Randolfo Pacciardi.
Il tema centrale dell’evento, anche per la vicinanza con la Giornata della Donna dell’8 marzo, è “Donne, Risorgimento, Emancipazione”. Considerando i tragici eventi che hanno caratterizzato la cronaca near, soprattutto negli ultimi anni, con lo spaventoso aumento di femminicidi, non si può non considerare Mazzini come un faro di umanità e sensibilità. La sua visione di una società in cui l’armonia di una collettività si fonda sull’armonia dei rapporti interpersonali dovrebbe essere studiata a fondo. Diceva Mazzini in “Dei doveri dell’uomo”: Amate, rispettate la donna. Non cercate in essa solamente un conforto, ma una forza, una ispirazione, un raddoppiamento delle vostre facoltà intellettuali e morali. Cancellate dalla vostra mente ogni idea di superiorità: non ne avete alcuna. Un lungo pregiudizio ha creato, con una educazione diseguale e una perenne oppressione di leggi, quell’apparente inferiorità intellettuale dalla quale oggi argomentano per mantener l’oppressione.