Bentornati in questa rubrica dedicata alla astrologia. La settimana scorsa abbiamo concluso un viaggio in 12 tappe, in ognuna delle quali abbiamo analizzato nel dettaglio le caratteristiche salienti di ciascun segno zodiacale. Adesso entriamo più in profondità, esplorando aspetti un po’ meno popolari, meno noti e più particolari riguardanti l’astrologia. Orfano del prezioso supporto e della collaborazione della amica Selenia, mi ritrovo qui per la prima volta da solo ad intavolare un discorso sul prossimo argomento che vedremo nel dettaglio a partire dalla prossima settimana, ossia “i segni opposti”. Potreste chiedervi il perché di questa scelta: per quale motivo parlare di segni opposti e in che modo questo argomento potrebbe essere interessante e importante. Beh, innanzitutto perché è un argomento ancora poco trattato, perfino nei più celebri e diffusi testi di astrologia, sia quelli dedicati ai curiosi, sia quelli dedicati agli studiosi e agli esperti. E poi perché, come spero di riuscire a spiegare bene in questo articolo, l’astrologia è una disciplina essenzialmente dinamica, evolutiva. Ogni segno è da comprendere non solo come una entità statica, definita e chiusa in se stessa. Al contrario, sta in rapporto stretto con i due segni adiacenti, quello che lo precede e quello che lo segue, ma ancor più con il segno che gli si oppone. Detto in altri termini, il segno zodiacale non è un dato di fatto: è piuttosto un progetto, una direzione, un potenziale da esplorare e da sviluppare. E questo potenziale si esprime, innanzitutto, come una polarità che ha bisogno della polarità opposta, proprio perché essere dinamico e non rischiare di diventare soltanto una sorta di bandiera, o di etichetta che, di fatto, servirebbe a poco in se stessa, se non a creare degli stereotipi, come spesso diventano i segni zodiacali nel sapere popolare. Il tentativo qui proposto è quello di cominciare a vedere la ruota dello zodiaco, non tanto come una serie di archetipi ben delineati e definiti, ognuno nella sua casella, disposti tutti in fila ordinatamente, mano nella mano, che fanno il “girotondo”, quanto come una serie di forze che ci spingono a fare un processo evolutivo più aperto e dinamico. Vista in questa ottica, la ruota dello zodiaco non è fatta di dodici segni, bensì di sei diametri, detti anche “assi”, che ci invitano a lavorare ognuno su una tematica specifica, di cui i due segni opposti rappresentano in un certo senso i due estremi. Quindi avremo sei coppie di opposti anziché dodici segni, sei tematiche evolutive di base che ognuno di noi è chiamato ad esplorare e a sviscerare nel corso della propria esistenza, a seconda dell’asse di cui il “nostro segno” rappresenta una polarità. L’evidenza di questo particolare rapporto tra opposti nel tema natale, anche se non sempre in maniera esplicita, si può trovare in molte ricerche anche recenti: per esempio, è stato più volte notato che chi ha uno stellium, ossia un ammasso di quattro o più pianeti vicini, tutti nello stesso segno, tenda a manifestare in modo piuttosto marcato attitudini e qualità del segno opposto. È un po’ come se ci fosse un sovraccarico energetico in un punto, che necessita di essere compensato, riequilibrato, con il suo punto opposto che, seppur “vuoto” diventa “misteriosamente” attivo. Possiamo visualizzarlo come il trovarsi su una zattera che ha tutto il peso da un lato: per evitare che si rovesci, si deve compensare spostandosi più possibile sul lato opposto. E questo è proprio ciò che dovremmo fare nella nostra vita, perché essa non comporti degli squilibri a volte anche importanti: se incarniamo in maniera evidente l’archetipo del nostro segno, supponiamo il Toro, dovremmo cercare di spostarci un po’ verso il segno opposto dello Scorpione, e viceversa. Detto in altri termini, un Toro, per non rischiare di affossarsi in una stasi evolutiva, dovrebbe imparare alcune delle qualità essenziali dello Scorpione. Così come uno Scorpione, per “guarire” dai suoi tormenti interiori, o quanto meno per alleviarli, dovrebbe imparare ad utilizzare un po’ della energia del Toro. Nelle prossime settimane, cercheremo di vedere più nel dettaglio che cosa questo significhi e che cosa nello specifico i due segni hanno da imparare uno dall’altro, se vogliono vivere ed evolvere in modo più equilibrato. Fermo restando che ogni segno ha il suo compito evolutivo d’eccellenza, il suo scopo evolutivo specifico. Non deve trasformarsi nel suo opposto chiaramente. Deve soltanto sforzarsi di far uscire le qualità del segno opposto che, infondo, ha già in sé. Questo è un passaggio importante: sto dicendo che ogni segno è come una faccia della medaglia, e non può esistere senza l’altra faccia. Certo, si tratta molto spesso di un valore e di un potenziale rimosso, non riconosciuto e non apprezzato. Infatti il lavoro sul segno opposto è, in realtà, un lavoro sulle proprie ombre. Il nostro segno opposto rappresenta la nostra parte ombra: rappresenta cioè tutti quei lati di noi con cui facciamo fatica ad avere a che fare, quei lati di noi che non vediamo, che non conosciamo e in cui non ci riconosciamo. Del resto il compito evolutivo che ognuno di noi è chiamato a fare infondo consiste proprio in questo: fare i conti con le proprie ombre, integrare le proprie ombre. Non a caso Jung diceva che “non si diventa illuminati immaginando scenari luminosi, ma portando alla luce le proprie oscurità”. Quindi, possiamo dire che ogni segno ha dentro di sé un potenziale importante e prezioso del proprio segno opposto, che molto spesso però non è visto, non è riconosciuto e anzi rappresenta una difficoltà, un limite, se non addirittura un blocco o un rifiuto. Le esperienze della vita lo porteranno a confrontarsi proprio con queste sfide, con queste parti di sé, stimolandolo a far uscire questo potenziale nascosto. In questo senso potremmo vedere i due segni non solo come opposti bensì come complementari: ognuno dei due ha bisogno dell’altro per manifestarsi in modo compiuto. Sono come il maschile e il femminile, come il giorno e la notte, come la luce e il buio. Ogni archetipo ha bisogno, per evolvere, di muoversi nella direzione simboleggiata dal suo segno opposto, di integrare alcune qualità del segno opposto, e farà molto probabilmente esperienze di vita che lo spingeranno a scoprire e sviluppare queste qualità opposte e complementari.
Per concludere, facciamo qui l’elenco dei sei segni opposti che andremo ad analizzare, uno per uno, nelle prossime settimane:
Ariete-Bilancia
Toro-Scorpione
Gemelli-Sagittario
Cancro-Capricorno
Leone-Aquario
Vergine-Pesci
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