Uno dei dessert che piace a milioni di persone deve la sua scoperta a un architetto, scultore, pittore, ingegnere toscano: Bernardo Buontalenti, l’inventore del gelato. Bernardo Timante Buonaccorsi, detto il Buontalenti, nacque a Firenze il 15 dicembre del 1531 ed ebbe un’adolescenza difficile: una frana travolse la sua casa e uccise i suoi genitori, rendendolo orfano nel 1547. Divenne allievo di Giorgio Vasari, cosa che gli permise di entrare nella cerchia degli artisti del granducato. Bernardo Buontalenti conobbe un giovane Francesco I, che sarebbe diventato il granduca di Toscana. Gli fece da precettore e rimase accanto a lui per tutta la sua vita. Per Francesco I progettò la sua prima opera, il Palazzo di Bianca Cappello nel 1568. L’anno successivo venne alla luce la Villa Medicea di Pratolino, con un parco nel quale esistevano fontane con giochi d’acqua di notevole rilevanza. La grande occasione arrivò nel 1574 con la morte del suo mentore Giorgio Vasari. Diventato architetto di corte, si occupò di tutte le committenze granducali. Per il complesso di Palazzo Pitti progettò la Grotta del Buontalenti nel 1575. Si occupò altresì di Palazzo Vecchio e dell’allestimento delle opere degli Uffizi, creando le basi per il museo più antico dell’Europa moderna. Buontalenti realizzò la tribuna ottagonale destinata ad ospitare le opere medicee e la Porta delle Suppliche, opera che divenne l’emblema del manierismo, ripreso successivamente da svariati artisti rinascimentali, tra i quali Pontormo. Il rapporto con Francesco I permise a Bernardo Buontalenti di occuparsi degli immobili di casa Medici. Sistemò la villa di Lappeggi e quella di Trefiano. Poi ancora quelle fuori Firenze, la villa della Petraia e la villa Medici. Infine la villa La Magia e il progetto di quella di Coltano. Nelle sue sfaccettature di artista, ebbe modo di occuparsi anche di fortificazioni: Forte di Belvedere, le mura di Pistoia, Sansepolcro, Grosseto, Prato e Napoli. Perfezionò le armi e inventò una granata incendiaria. Bernardo Buontalenti fu incaricato di incrementare le fortificazioni di Livorno, integrandole a quelle già esistenti. Buontalenti abitava in un palazzetto in via Maggio a Firenze, che divenne un cenacolo di intellettuali, molti dei quali suoi intimi amici. Era, evidentemente, molto generoso e le sue finanze rischiarono il collasso, se non fosse stato per l’intervento del Granduca, da sempre suo primo sostenitore. Nel 1593 si occupò della facciata della chiesa di Santa Trinita e poi delle cappelle di Santo Spirito. Buontalenti progettò i modelli per la facciata del Duomo e di San Lorenzo. In quegli stessi anni sviluppò anche una certa predisposizione per gli allestimenti dei banchetti. Possiamo affermare che fu l’antesignano di Enzo Miccio, senza mai presentare Pechino Express. Buontalenti stupiva gli ospiti con effetti scenografici e macchine teatrali che li rendevano unici per l’epoca. Raggiunse la sua apoteosi la sera del 5 ottobre del 1600. Si celebravano le nozze tra Maria de’ Medici, figlia del granduca Ferdinando con il re di Francia Enrico IV. La futura regina di Francia fu ammaliata dai lunghi tavoli apparecchiati con tovaglie finissime e candide. La grande sala era rischiarata da lumi posti in modo tale da rendere l’atmosfera splendida. Ai lati della sala si ergevano due querce di foglie bianche e ghiande d’argento, ai piedi erano poste statuette di uomini che simulavano scene di caccia. Quando i commensali furono seduti, dal tavolo centrale apparve un leone che si aprì in due mostrando dei gigli di Francia in onore del re, poi si mutò in aquila e volò via, lasciando gli astanti con la bocca spalancata per lo stupore. Il banchetto continuò con decine di pietanze sempre presentate in modo straordinario. Nel frattempo Buontalenti lavorò con uno strano aggeggio, che potremmo definire una moderna gelatiera. Una scatola chiusa con intercapedine isolante, che aveva un cilindro centrale contenente vari ingredienti freddi che si consolidavano grazie a delle spatole, permise di assaporare forse il primo Calippo della storia. Il soprannome di Buontalenti, stava a significare il suo talento per le arti di ogni specie. Morì nella sua Firenze il 6 giugno del 1608 lasciando un’eredità artistica e culturale e soprattutto quella di uno dei dolci più conosciuti e apprezzati nel mondo
Bernardo Buontalenti: l’inventore del gelato
