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Diari Toscani

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Bambino di quattro anni autistico: la scuola non garantisce il sostegno

DiVinicia Tesconi

Ott 13, 2023

La scuola dell’infanzia è iniziata da oltre un mese, ma per un bambino di quattro anni, affetto da autismo residente nel comune di La Spezia, l’insegnante di sostegno a cui ha diritto, non c’è e nemmeno sembra che potrà arrivare a breve. La mamma del bambino si è già rivolta all’ufficio scolastico provinciale di Spezia e anche all’ufficio scolastico regionale, ma la procedura, che avrebbe dovuto essere espletata ad agosto, prima dell’inizio dell’anno scolastico, continua a sembrare nebulosa e di non rapida risoluzione. Al momento il bimbo frequenta la scuola materna nel suo comune di residenza e condivide, parzialmente, l’insegnante di sostegno assegnata a un altro bambino, ma la situazione è assolutamente svantaggiata e limitante per entrambi i piccoli. Il bambino ha una certificazione di invalidità tutelata dalla legge 104, comma 3, e avrebbe diritto a 25 ore di sostegno a settimana. A quanto rilevato dalla mamma del bambino, che si è trasferito quest’anno dalla Toscana alla Liguria, la situazione dei sostegni scolastici è particolarmente complicata. “Secondo gli uffici scolastici si tratterebbe di un ritardo – ha spiegato la mamma del bambino – ma, in realtà, confrontandomi con gli altri genitori di bambini che hanno diritto al sostegno nella stessa scuola, ho scoperto che non è proprio certa l’assegnazione e che, spesso, si finisce per doversi accontentare di un numero di insegnanti di sostegno inferiore a quello previsto dalla legge, i quali cercano, in qualche modo, di distribuire le ore tra i vari bambini disabili. L’ufficio scolastico regionale di Genova ci ha confermato che il ministero dell’istruzione ha preso atto del sottodimensionamento degli insegnanti di sostegno e che ha fatto deroghe per aumentare le assegnazioni delle cattedre, ma il provvedimento non è ancora sufficiente a coprire le richieste effettive degli aventi diritto e la distribuzione delle ore di un solo insegnante fra più bambini disabili è sempre più una pratica comune. Per una disabilità come quella che ha mio figlio, la presenza di un insegnante di sostegno interamente dedicato a lui, è l’unica condizione che renda efficace la frequentazione scolastica. Per questo, e perché lo dispone la legge, il sostegno deve esserci sin dal primo giorno. Invece stiamo ancora aspettando una possibile, ipotetica, assegnazione ed è inaccettabile”.
Da anni ormai, non esiste progetto scolastico, a qualunque livello di istruzione, che non martelli, letteralmente, sui concetti di inclusione, accoglienza del diverso e pari opportunità. La maggior parte di questa miriade di progetti è proposta, sostenuta e spesso sovvenzionata dal ministero dell’istruzione, che, tuttavia, non riesce a garantire il primo fondamentale diritto per l’inclusione scolastica dei disabili: un’insegnante di sostegno per ogni studente disabile. Forse, sembrerebbe proprio il caso di rivedere le priorità.