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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Andian pr erbi: il Dente di leone (Leontodon tuberosus ) vulgo Castracan    

DiTiziana Telara

Ago 21, 2023

Il Dente di leone tuberoso è una pianta erbacea perenne molto comune, caratterizzata da radici ingrossate, con piccoli tuberi, e dalla presenza di una densa rosetta di foglie basali pelose e spatolate con margine dentato. Cresce in pascoli aridi, negli oliveti, nelle radure di macchie e lungo i litoranei mediterranee su suoli aridi d’estate, al di sotto della fascia montana. L’ etimologia del nome scientifico “leondonton tuberosum” deriva dal greco leon = leone e odontos = dente, con chiaro riferimento alla forma delle foglie, decisamente dentate, molto simili a quelle del  Tarassaco, mentre il secondo termine  tuberosus = tubero, fa riferimento alla radice tuberosa. Con il nome di dente di leone vengono chiamate anche specie simili, ma più spesso la pianta del tarassaco (taraxacun officinalis) che, tuttavia, appartiene a un genere diverso distinguendosi dal Leontodon tuberosus per le foglie meno frastagliate. Il Dente di leone tuberoso ha  proprietà depurative, diuretiche e leggermente lassative.   Nella medicina popolare trova diversi utilizzi : infusi per risolvere problemi digestivi e intestinali,  antinfiammatorio della vescica e della prostata, anti calcolosi renale, antidiabetico,per contrastare le  infiammazioni del cavo orale e della gola. Viene usato anche il lattice della pianta per bruciare verruche e porri, sfregandolo direttamente sulle escrescenze .                                                                                                                               

Del Dente di leone, in cucina, si  può utilizzare l’intera pianta, anche se, in prevalenza, si raccolgono e si consumano le rosette primaverili, apprezzate soprattutto da chi ama il sapore amaro.  Il consumo delle foglie è diffuso: quelle più giovani, raccolte in primavera prima della fioritura della pianta, sono buone mangiate crude in insalata, ma con più frequenza vengono usate cotte assieme agli altri erbi. Oltre alle foglie, si possono mangiare anche i tuberi, cotti e variamente conditi, mescolati o meno con gli altri erbi.