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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Carrara è ovunque (episodio 1)

DiMarco Germelli

Feb 7, 2023

Inauguriamo oggi una piccola miniserie di articoli su di un argomento che mi sta particolarmente a cuore.

Carrara è uno dei pochi luoghi, che possano vantarsi di essere in tutto il mondo. Per una volta, tuttavia, proviamo a non considerare il solo marmo e le cose realizzate col medesimo materiale, o, almeno, non facciamolo superficialmente.  Cominciamo, comunque, per chiarire il concetto, da una delle tantissime “opere d’arte nascoste” che pullulano nella nostra città. Nello specifico, la scultura che ritrae Sant’Antonio con bambino in braccio, che vi allego come prima immagine. Sono arcisicuro che, fatte salve le persone che ci abitano dirimpetto e che, quindi, lo vedono tutti i santi giorni, uscendo da casa o rientrandovi, la stragrande maggioranza dei carrarini non l’ha mai notata. Essa, infatti, rimane piuttosto defilata, sorgendo in una nicchia nel muro retrostante il lungo edificio al civico 2 di via Lombarda, al crocevia tra la via Carriona, la via Apuana e la zona comunemente nota come “La Lugnola”. Carrara ha applicato il proprio proverbiale spirito anarchico perfino ai santi: il santo patrono sarebbe San Ceccardo, ma ha finito col diventare Sant’ Andrea…eppure ci trovi una statua che ritrae Sant’Antonio! Forse perchè, come dice il saggio, “Non c’è due senza tre?”. Devono pensarla così anche nel padovano, dove sorge, pensate un po’, la realtà di “Due Carrare”, un comune che nasce dalla fusione fra i due preesistenti comuni di Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano. San Giorgio… Santo Stefano… eppure… indovinate cosa potete trovare, dentro la locale abbazia? Esatto: una scultura che ritrae, manco a farlo apposta, Sant’Antonio col bambino in braccio!!!! (La cui foto vi allego a sua volta).

Il fatto che ambo le sculture siano fatte di marmo della nostra zona è un dettaglio, come dicevo in apertura. Rincaro invece la dose dicendovi che, se nel gonfalone della nostra Carrara è raffigurata una ruota, in quello di Due Carrare ne sono raffigurate quattro: ogni autovettura, infatti, ha quattro ruote, ma in realtà ne ha sempre una quinta, pronta a venire in aiuto di quella che resti eventualmente offesa. In conclusione, non c’è uno senza due, non c’è due senza tre, il quattro vien da sé ed il quinto… il quinto facciamo che sia l’ipotetico “5” che si sono scambiate, senza manco volerlo e saperlo, le realtà in oggetto. Càpita, di dare i numeri, se si vive in un posto che, come vi dicevo, è ovunque. E lo è a tal punto che stringe perfino gemellaggi inconsci e sodalizi inconsapevoli.

Se volete scoprire le altre sfumature di Carrara in Italia e nel mondo, ci vediamo qui la prossima settimana, per il secondo episodio della miniserie👋