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Diari Toscani

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Carrara: a palazzo Binelli la mostra “L’attesa” di Alain Bonnefoit

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Lug 22, 2022

Le sale del piano nobile di palazzo Binelli di Carrara hanno aperto le porte alle opere del  maestro francese Alain Bonnefoit ed è iniziato il conto alla rovescia per l’inaugurazione della mostra L’attesa”per sabato 23 luglio alle ore 18.30 con a conclusione un brindisi di saluto. Una personale in cui il filo conduttore delle opere è il nudo femminile coricata, couché  che si rifà alla grande tradizione ottocentesca francese. Le donne di Bonnefoit sono il simbolo della vita stessa e del cambiamento che si sviluppa con il passare del tempo: una continua evoluzione che trova il suo significato proprio nell’attesa che dà il titolo alla mostra. Alain Bonnefoit, che per la prima volta espone le sue opere nelle sale di Palazzo Binelli a Carrara sotto la supervisione di Giammarco Puntelli, curatore della mostra e del catalogo. “Alain Bonnefoit porta nelle sale di Palazzo Binelli le sue tecniche, dall’olio a quelle miste, alle sumi-è, ai lavori di ricerca nell’arte plastica – spiega Puntelli-, un inno alla figura al femminile che unisce l’anima francese e l’anima italiana del maestro. L’attesa, vissuta in tre opere di Alain Bonnefoit, ci rende consapevoli di quanto questo momento temporale faccia parte del presente e non ne sia un semplice prologo. L’attesa è un’occasione di riflessione e di cambiamento. Le attese di oggi assumono una nuova veste e un nuovo significato attraverso l’arte e l’Estetica e il maestro francese ci consente di percepire questa nuova visione”. 
Un’iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di risparmio di Carrara con il patrocinio di regione Toscana, provincia di Massa Carrara e comune di Carrara.
La mostra resterà aperta da sabato 23 luglio a sabato 27 agosto, dal martedì alla domenica dalle ore 18 alle ore 23. Apertura al mattino solo su richiesta.

Pittore, incisore e scultore, Alain Bonnefoit nasce a Parigi nel 1937 nel quartiere di Montmartre. Dal 1953 frequenta l’Ècole des Arts Appliqués e dal 1956 l’Ècole des Beaux Arts di Bruxelles (sezione “incisione e scultura”). Dal 1961 pratica per due anni presso lo studio dello scultore Volti, che diventerà suo maestro. Negli anni Sessanta inizia la sua pittura del nudo femminile, la forma d’espressione che lo ha poi reso famoso. In quegli anni si trasferisce in Toscana, anche se conserva il suo studio di Parigi. Attualmente continua a vivere tra la Francia e l’Italia, che ormai considera come una patria.
Un’esperienza che lo segna profondamente è il viaggio in Giappone del 1973, dove scopre e approfondisce la tecnica del sumi-e. Torna spesso in Oriente e diventa in breve tempo maestro di quest’arte.
Nel corso della sua carriera, Bonnefoit ha sperimentato i più diversi mezzi espressivi: dipinti ad olio, tecniche miste, litografie ed incisioni, sumi-é e sculture.
Fra le più importanti esposizioni, si ricordano quelle a Parigi, Vichy, Angers, Toulousem Sion, Le Havre, Bièvres, Metz, Juan-les-Pins, Venezia, Pisa, Firenze, Milano, Siena, Lille, Grenoble, Nantes, Marseille, Strasbourg, Reims e Brion. Dagli inizi degli anni Novanta, quando avviene la vera esplosione artistica, così come il successo di critica e di pubblico, segnaliamo le mostre di Tokyo, Roma, Parigi, Losanna, Osaka, Orléans, Los Angeles, Luxembourg, Martigny, Firenze, Cannes, Bruxelles, Kyoto, Chaumont, Lyon, Certaldo, Bordeaux, Seoul, Ludwigshafen, Siena, Pietrasanta, Tahiti, New York, Kwangju, Napoli per citarne alcune. Le sue opere si trovano in strutture pubbliche giapponesi, coreane e francesi.