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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

“In dad, i prof spiegavano e io non capivo niente e non ce la facevo, così mi hanno bocciato…”

DiDiari Toscani

Mag 5, 2022

Anonimo istituto alberghiero G. Minuto di Carrara

A inizio Covid ho avuto qualche preoccupazione: avevo paura che lo prendessero i miei genitori. Il primo lockdown non mi aveva pesato e con l’arrivo dell’estate sembrava fosse tornata la normalità, ma quando siamo tornati a scuola, dopo due mesi siamo rientrati in dad, che per me era inutile perché i prof spiegavano e non capivo niente e non la facevo. Poi abbiamo iniziato a fare scuola un po’ in presenza un po’ in dad, ma anche così non capivo, e quindi sono stato bocciato.

Poi sono stato collocato in comunità, dove le regole per il Covid si fanno sentire, anche per un minimo raffreddore vai in quarantena preventiva. Un giorno sono andato all’ospedale con sintomi simili al Covid, mi hanno messo nel reparto Covid, dove una signora anziana non riusciva a respirare e si lamentava. Più tardi mi hanno fatto due tamponi, entrambi negativi, sono tornato in struttura, mi hanno messo in isolamento e per due settimane sono stato in isolamento. Prima che iniziassero le vacanze di Natale, un mio compagno di comunità e risultato positivo. La maggior parte di noi doveva andare a casa e non sapevamo che fare perché, pur uscendo negativi, dovevamo aspettare il permesso della Asl. Io e il mio compagno di stanza abbiamo deciso di aspettarlo in isolamento in camera. Il permesso è arrivato dopo tre settimane, ma, nel frattempo la regione Toscana aveva fatto un decreto sulle comunità e le case di riposo, secondo il quale si potevano ricevere visite, ma non si poteva uscire dalla struttura. Doveva durare fino al 30 marzo ma a metà febbraio e decaduto e siamo tornati ad uscire. Spero che dopo 2 anni di questo virus riescano a trovare una cura funzionante per tornare alla normalità.