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Diari Toscani

Giornale di cultura, viaggi, enogastronomia e società

Lassù, dove la Madonna pianse lacrime di sangue: il Santuario della Madonna del Mirteto di Ortonovo

DiVinicia Tesconi

Mar 25, 2022

Era un semplice oratorio, gestito dall’ordine dei Disciplinati, collocato in una sorta di terrazza naturale che offriva un panorama di grande potenza che ben si confaceva alla misticità del luogo. Le pareti dell’edificio erano coperte di affreschi che riportavano le scene della Passione di Cristo cantate nelle Laudes dai frati. Era uso comune rappresentare le Sacre scritture sui muri delle chiese perché i testi e i riti erano tutti in latino, lingua ormai scomparsa e anche perché quasi nessuno sapeva leggere. Gli affreschi. Oltre alla funzione decorativa avevano anche quella esplicativa. In occasione della festa di Santa Maria, il 29 luglio del 1537, alcune donne di Ortonovo, il borgo sottostante, salirono all’oratorio per pregare e durante il loro raccoglimento si accorse che l’immagine della Madonna che piange ai piedi della croce mentre il corpo di Gesù viene deposto, dipinta sul muro, aveva cominciato a lacrimare sangue. Fu il miracolo che determinò la costruzione del santuario, che avvenne tre anni dopo per volontà dei priori della compagnia del Disciplinati. L’edificio venne costruito tra il 1540 e il 1566 su progetto dell’architetto lucchese Ippolito Marcello, e il miracolo venne presentato al Concilio di Trento, allora in corso da Ambrogio Monticola, che era un presbitero di Ortonovo nominato poi vescovo, e venne riconosciuto dalla chiesa. Il santuario di Maria Addolorata passò ai padri Dominicani nel 1584 e venne ampliato con l’aggiunta delle due ali laterali e del convento. Per oltre duecento anni vennero aggiunti altari e opere d’arte dati in dono da devoti alla Madonna del Mirteto, ma, nel corso dell’800 perse il suo appeal e finì nell’abbandono fino al 1933 quando venne recuperato dai Padri di Don Orione che ancora oggi lo gestiscono. Molte gli elementi notevoli all’interno tra i quali spicca un ‘epigrafe che risale all’epoca romana imperiale e che venne portata lì dalla vicina Luni. Sempre da Luni arrivò anche il basamento di una colonna romana che è posto come pilastro alla scalinata che porta al santuario. La facciata e gran parte degli altari interni sono realizzati in marmo di Carrara.

Il percorso comincia dalla chiesa di Santa Lucia, dove si può lasciare l’auto. Si prende la strada asfaltata che porta al radar del monte Boscaccio. Quando si arriva di fronte al ristorante di Massimo, che, purtroppo, non è più in attività, si scende prendendo il Sentiero dei Colombi che è molto bello e offre diversi punti panoramici sulla costa e sul borgo di Nicola. Proseguendo si arriva al Santuario della Madonna del Mirteto ad Ortonovo. Di seguito si scende in paese e proprio sul lato destro della chiesa si può salire tra le case, formando un anello ci riporterà a Santa Lucia, da dove siamo partiti. Il percorso non presenta grandi difficoltà ed è ben segnalato.

© Foto e percorso di Cristina Maioglio