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Diari Toscani

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Carrara: l’appello all’accoglienza delle associazioni umanitarie

DiDiari Toscani

Mar 11, 2022

L’esodo in massa dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra, pur a fronte della generale e sollecita mobilitazione all’accoglienza degli stati europei e dell’Italia, in particolare, necessita di importanti sinergie e di sistemi di coordinamento e organizzazione. A segnalare l’urgenza di misure che facilitino il processo di accoglienza dei profughi ucraini sono stati Bruno Lazzoni presidente di Casa Betania ODV, Simone Fiaschi presidente del consiglio della chiesa metodista di Carrara, Almo Puntoni, direttore della Caritas della diocesi di Massa Carrara Pontremoli, Ivonne Tonarelli direttrice Fondazione Migrantes, Antonella Cappè, portavoce dell’Accademia apuana della pace, Marco Leorin, presidente dell’Azione cattolica, Claudia Berlucchi, Roberto Di Matteo e Michela Masetti del Movimento dei focolari. Ecco il testo del loro appello:

Stiamo assistendo, alle frontiere europee, a un esodo biblico dall’Ucraina verso i paesi europei. L’Unione Europea, così come il governo italiano e la regione Toscana, hanno assicurato assistenza e protezione per almeno un anno a chi arriverà in Italia: è noto quanto il nostro paese sia legato alla comunità ucraina che è la quarta comunità straniera in Italia e la prima comunità fuori dall’Ucraina con le sue 250 mila unità. È facile comprendere che il nostro paese sarà la meta, non solo per i flussi che giungeranno attraverso i canali ministeriali, ma anche per flussi informali, per le reti amicali e familiari, come già sta avvenendo.

Nello stesso momento stiamo assistendo a una grossa mobilitazione di tutta la comunità italiana caratterizzata da raccolta beni di prima necessità, proposte di accoglienza familiare, accoglienza minori e altro. Una mobilitazione che non può che essere raccolta e valorizzata, ma anche strutturata e attivata. Per questo motivo è urgente mettere in campo una serie di azioni che permettano l’accoglienza, l’inserimento scolastico e l’assistenza psicologica. Con questa finalità, chiediamo che i comuni si attivino per realizzare l’accoglienza familiare, anche di minori non accompagnati attraverso il centro affidi: raccogliendo le disponibilità delle famiglie, l’attivazione dei mediatori, di psicologi in collaborazione con le associazioni del territorio. Chiediamo anche che vengano incrementati gli standard qualitativi, per favorire l’integrazione di un gran numero di adulti e bambini, del sistema di accoglienza straordinaria (CAS Centri di accoglienza straordinaria, gestiti da prefettura ed enti del terzo settore), sia dal punto di vista abitativo, sia dei servizi offerti, nello specifico: spazi adeguati a famiglie e bambini, servizi che permettano l’inserimento didattico e professionale allo stesso modo di quanto avviene nel sistema SAI (Sistema di accoglienza e integrazione, ex rete SPRAR/SIPROIMI, gestita dai comuni insieme agli enti del terzo settore)”.