Emozione, entusiasmo e successo per il primo concerto che torna dopo decenni in piazza Matteotti a Carrara, e non poteva che essere così, sia per l’immensa caratura dell’artista, Roberto Vecchioni, sia per il ritorno a una proposta di veri grandi eventi musicali estivi, che a Carrara non si vedeva da anni. Vecchioni è vincere facile, anche se ha 82 anni – compiuti proprio alla mezzanotte del concerto del 24 giugno a Carrara – fa interludi parlati, per quanto interessantissimi, più lunghi di quelli cantati e ha un filo di rantolo nel respiro che scompare solo quando canta. Ma il valore dei suoi testi, delle sue canzoni è ormai scolpito nella storia musicale e anche letteraria italiana e non potrà mai esserci un tempo che lo sposta fuori moda. Il concerto ha entusiasmatoa il pubblico che ha occupato tutti i posti disponibili – non tantissimi, tuttavia, perchè per la platea è stata usata solo la parte centrale della piazza, peraltro, curiosamente, con l’andamento in leggera discesa laterale visto che il palco era stato montato sul lato Sarzana della piazza. Quasi altrettanto pubblico è stato quello rimasto fuori dalle transenne che hanno blindato la prima piazza (in ordine di accesso) di Carrara e che ha seguito ugualmente fino alla fine, pur restando in piedi, il concerto.

Roberto Vecchioni è arrivato puntuale alle 21, 30 sul palco ed ha ricordato la sua prima volta a Carrara, oltre 60 anni fa, quando venne a cantare per una “ventina di anarchici”. Un lungo e toccante preambolo nel quale l’artista ha citato anche Dante e La Divina Commedia ed ha ironizzato sul tempo che passa per tutti, ma che lascia intatti gli occhi di ognuno ed ha svelato che alla mezzanotte avrebbe festeggiato il suo 82esimo compleanno dicendo che, per questa ragione, non si sarebbe fermato a Carrara, ma sarebbe ripartito subito per Milano per festeggiare tra le braccia di sua moglie. Jeans e maglietta, Vecchioni sul palco mostra almeno vent’anni di meno e quando canta azzera totalmente il tempo passato da quel “Oh oh cavallo, oh oh” (Samarcanda)che nel 1977 gli diede la grande popolarità o da quel “Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni” (Luci a San Siro), canzone miracolo di longevità e modernità, che, comunque, è stata scritta nel 1971. Non a caso, nel crescendo della scaletta del concerto, Vecchioni le ha sparate nel gran finale, come fuochi d’artificio, dopo aver spaccato il cuore di tutti con il capolavoro Sogna,ragazzo sogna. Canzoni immortali, buone per ogni stagione, che stupiscono e accolgono generazioni diverse e lontanissime nello stesso coro, nella stessa lacrima di commozione. E gli appalusi, fuori e dentro la piazza hanno scandito il successo di un concerto bellissimo, fuori dal tempo e perfettamente dentro al tempo, di un ottandueenne che continua a stracciare tutti gli improvvisati frankstein rap della musica di oggi. In chiusura, una battuta – amara- sulla figuraccia della sua Inter in Champions e una piccola provocazione sulla rivalità tra spezzini e carraririni conclusa con “Carrara è meglio di Spezia” che gli ha valso, se mai ce ne fosse stato bisogno l’amore incondizionato di tutti i carrarini presenti.E Carrara, con Roberto Vecchioni, forse solo per una sera è tornata a sognare.


