E poi c’è stata la festa: meritata, desiderata, attesissima. La festa di una squadra, la Carrarese, arrivata al gran ballo della serie B come Cenerentola, che, alla fine, però, non perde la scarpetta, anzi si gudagna il diritto di continuare a ballare anche nella prossima stagione. Ma la festa, soprattutto, degli incredibili tifosi storici, stoici ed eterni di una squadra che per passione da ultras non teme il confronto neppure con le squadre di serie A. E c’è qualcosa di magico, quasi di ultraterreno in questo amore che cavalca i decenni fin oltre il secolo, senza mutare mai, passando il testimone con immutata e profonda devozione, imperturbabile e imperturbato dai rovesci sportivi, dai campioni che ci furono, da quelli che ci sono, da chi è passato sui suoi campi – la mitica Fossa, l’infuocato Dei Marmi – da chi è rimasto, da chi se n’è andato, da chi è già stato ingoiato dal tempo: un legame che va oltre lo sport e affonda nelle radici culturali di un popolo, i carrarini, anomali sempre, inafferrabili, indomabili, ingovernabili e fatti di passione pura. Ecco allora perchè i campioni in campo passeranno, i mister, grandissimi o scarsi, si alterneranno su quella panchina, i successi verranno e andranno, ma la Carrarese resterà sempre. Perchè la Carrarese siete voi, tutti qui: quelli “Dietro la ramata”.
































