Nei film, quasi tutte le scene, e le più significative in particolar modo, sono sempre accompagnate dalla relativa colonna sonora. Sarebbe bello se, anche per gli avvenimenti ed i fatti della vita, funzionasse allo stesso modo. Specialmente per quegli avvenimenti e per quei fatti maggiormente capaci di calamitare l’attenzione del mondo e dei media. Nello specifico: qualora foste tornati giusto ieri da una gita fuoriporta a Zeta Reticoli e, pertanto, non vi fosse giunto agli orecchi…beh, è morto il papa.
“E quindi?”, osserverete Voi -“Lo sanno tutti che, quando muore, se ne fa un altro!”.
Appunto. Tra poco comincia pure il Conclave, che porterà, tra una fumata nera e l’altra pure, all’elezione del nuovo pontefice, da parte del collegio cardinalizio. Un evento che, come dicevamo, monopolizza giornali, telegiornali, radio, siti internet e che, per la propria dirompente forza magnetica e per la pervicace e quotidiana opera di martellamento continuo con cui ce ne danno notizia, riesce, volente o nolente, ad interessare anche colui che non se fregava e non se n’è mai fregato alcunchè! Un evento che merita, dunque, a buon diritto, quella colonna sonora ad hoc di cui dicevamo poc’anzi.
E quale colonna sonora migliore, delle cosiddette “Laudes regiae“, già utilizzate, nella mitica Notte di Natale dell’800, proprio presso la Basilica di S. Pietro in Roma, per l’incoronazione di Carlo Magno come Imperatore del Sacro Romano Impero? L’inno in questione è conosciuto anche col nome di “Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!” (“Cristo vince! Cristo Regna! Cristo domina!”), che sono le prime sei parole del canto. Parole che potrete rinvenire perfino a Carrara, per la precisione presso l’ingresso del civico 2 posto a fianco del Ponte della Bugia, incastonato tra la Via Carriona e la parallela Via di Linara. E le potrete rinvenire in un punto molto particolare: uno dei gradini che conducono all’uscio dell’abitazione è, infatti, un’antica lastra di marmo che, per quanto consunte ed un pò sbiadite, reca, sopra di sè, quelle strofe tanto cariche di storia e di gloria. Il canto intendeva ricordare ai potenti da dove e da chi proviene ogni potere terreno, che nessuno dovrebbe esercitare arbitrariamente, con la forza, senza pensare di doverne rispondere a Dio. Un gran bel proposito, per quanto molto raramente posto in essere nella storia dell’umanità. Attualmente, peraltro, quell’inno viene già utilizzato nella celebrazione di inizio pontificato del papa appena eletto. Pertanto, se volete, sia accompagnare il solenne momento con un sottofondo adeguato, sia provare a propiziare l’elezione di un tipo in gamba e non di un pirla, di un papa che sia buono per davvero, e non un malvagio filibustiere, beh, andate sul posto a cantarvelo.
Per una migliore fruizione del testo carrarino -oltre che per corroborarne tale forza sovversiva e rivoluzionaria- dovrete, tuttavia, farlo a testa in giù, perchè è proprio a rovescio, che il gradino in oggetto è stato a suo tempo installato!🙃
